Firenze 28 aprile 2009- E' una Toscana sempre più rosa quella del 2008 grazie all'aumento del numero di imprese femminili. Dai dati elaborati dall’Osservatorio sulle Imprese Femminili di Unioncamere Toscana, in collaborazione con Regione Toscana, su dati forniti da Infocamere-Stockview relativi al Registro Imprese delle Camere di Commercio, è emerso che le imprese guidate dalle donne sono 97.366 pari al 23,4% del totale delle imprese (415.248).
L’analisi ha evidenziato una performance positiva del +0,3% da parte delle imprese in rosa, leggermente superiore anche al dato medio italiano (+0,2%).
Dal confronto con le altre regioni benchmark la Toscana evidenzia inoltre una crescita imprenditoriale leggermente migliore rispetto a quella del Piemonte e del Veneto (+0,1%) ma sottotono rispetto a Lombardia, Emilia Romagna e Marche (tutte con un +0,6% ciascuna). In una classifica provinciale il primato spetta alla provincia di Grosseto dove si registra il più elevato tasso di femminilizzazione con un 28,9% di imprese a maggioranza femminile, a seguire le province di Livorno con un 27,1% e Massa Carrara con un 25,3%.
La provincia di Prato, con un’incidenza femminile del 23,4% sul totale, ha mostrato la variazione più elevata nel quinquennio 2003-2008 (+2,4%), seguita da Firenze con una incidenza femminile del 21,6% sul totale ed un +1,4% dal 2003.
Dall’analisi emerge inoltre quanto nel 2008 le imprenditrici toscane ricoprano maggiormente ruoli apicali, come quello di amministratrice (+0,9%), mentre diminuisce la consistenza del numero di socie (-3,2%) e delle titolari di azienda (-0,2%). Per quanto concerne le forme giuridiche nel 2008 il numero di imprese femminili costituite in forma societaria è cresciuto dello 0,9% , pari a +330 unità.
In forte sviluppo sono le imprese di capitale (+5,8%) mentre sono in diminuzione le società di persone (-1,6%). A trainare la crescita delle imprese rosa in Toscana sono state la città di Prato con un +3,5%, Firenze e Livorno rispettivamente con un +1,3% e +1,2% mentre hanno registrato un variazione decisamente negativa le provincie di Grosseto con -2,8%, Pistoia -1,9% e Siena con un -1,0%. Restano stabili senza far registrare grossi incrementi Lucca, Pisa, Arezzo. Entrando nello specifico dell’analisi le imprese guidate da donne sono sensibilmente cresciute nei settori costruzioni (+6,2%), ugualmente positiva è stata anche l’evoluzione delle attività immobiliari, noleggio, informatica e ricerca che hanno visto le imprese “rosa” aumentare del 3,3%, superando la performance delle imprese non femminili (+1,5).
Rispetto al 2007 sono aumentate le imprese rosa nel settore degli alberghi e ristoranti (+1,6%) e di 85 unità sono aumentate anche le imprese dedite agli altri servizi pubblici, sociali e personali mentre le attività commerciali continuano a non attirare più né le imprenditrici (in un anno -370 aziende, -1,3%), né gli imprenditori (-1.009 imprese, -1,3%). Si contrae la presenza femminile anche nei settori dell’agricoltura (-192 imprese, -1,3%) e del manifatturiero (-80 imprese, -0,6%), ma la dinamica negativa di questi due settori risulta più attenuata rispetto a quanto avviene in ambito maschile dove si registrano forti contrazioni (-1,9% agricoltura e -1,8% manifatturiero).
Più dettagliatamente il settore manifatturiero evidenzia anche nel 2008 una significativa diminuzione di imprese femminili del comparto della moda: si è registrata una forte flessione delle imprese tessili (-159, -7,2%), una più contenuta diminuzione di quelle del cuoio-calzature (-16, -0,8%), mentre sul versante delle confezioni si è registrato un incremento di 62 aziende (+2,2%).
Rallenta la crescita del numero di imprese “rosa” nel settore alimentare, che passa dal +3,3% nel 2007 al +1,1% nel 2008 (+18 unità).
L’imprenditoria femminile toscana è anche straniera, cresce infatti il numero delle imprenditrici extracomunitarie (+6,4%) congiuntamente a quello delle comunitarie che sono cresciute del 4,7%. Dall’analisi per nazionalità emerge che la crescita è stata trainata dalla forte dinamica delle imprenditrici romene (+20,8%) e in seconda battuta dalle polacche (+6,6%).
Per quanto concerne le imprenditrici extracomunitarie particolarmente significativa è stata la dinamica delle cinesi (+10,5%). In aumento anche le imprenditrici provenienti dal Marocco (+18,2%) e dall’Albania (+17,0%), in particolare nei settori del commercio e delle attività immobiliari, noleggio e informatica per quanto riguarda le marocchine e nei settori delle costruzioni e del turismo per le albanesi.