Dai campi alla tavola, passando per le “Terre di Prato”, il mercato dei produttori agricoli (e del piccolo artigianato) a cui parteciperanno le aziende di Coldiretti e delle altre associazioni di categoria, è organizzato dal Comune di Prato con il contributo della Regione Toscana nell’ambito del progetto “Filiera Corta” rete regionale per la valorizzazione di prodotti agricoli toscani.
Ogni terzo sabato del mese, a partire da sabato 18 aprile, giorno dell’inaugurazione, in Piazza del Mercato Nuovo a Prato, dalle 8 alle 13,30 (escluso il mese di agosto), una trentina di produttori agricoli toscani “accorciano” la filiera, all’insegna del risparmio e della qualità, portando sui banchi del mercatino, ortaggi e frutta, rigorosamente di stagione, profumati e ancora bagnati dal sapore dei campi dove sono stati raccolti poco prima, prodotto tipici e artigianali.
Un’occasione per trovare insieme alla genuinità e alla freschezza il giusto prezzo in un momento di difficoltà diffusa, soprattutto per le famiglie. “Terre di Prato” può diventare da subito un punto di riferimento per i cittadini pratesi e toscani che sono alla ricerca del binomio qualità-prezzo. Un binomio garantito dalla filiera corta. “La vendita diretta – analizza Maurizio Fantini, Vice Direttore Coldiretti Firenze Prato – e quindi, la strategia della filiera corta stanno offrendo, in questo delicatissimo momento economico, notevoli vantaggi per il consumatore che può arrivare a risparmiare anche fino al 30%.
La crisi sta dirottando il cittadino-consumatore verso forme di acquisto più consapevoli e ragionate, e meno compulsive, e istintive. La gente torna a scoprire i campi – analizza ancora - Se Barack Obama coltiva broccoli e zucchini alla Casa Bianca dando il via ad una politica di sicurezza alimentare storica in America, e il Papa avrà un orto bio nei giardini Vaticani significa che la direzione da anni portata avanti dalla nostra organizzazione non era una follia prima, e non lo è ora. Il consumatore è stufo di cibi omologati, e di acquistare a scatola chiusa.
Vuole acquistare direttamente dal produttore, preferisce prodotti di stagione, locali e sfusi e acquista le giuste quantità ed evita gli sprechi. È questa la società di domani. A Prato abbiamo l’occasione da sfruttare ogni terzo sabato del mese”.
Andrea Berti