PRATO– Colpisce nei numeri, nel sentimento e nel pathos che riesce a trasmettere a chi vi assiste, tre ore filate di scene incalzanti, figuranti con 60 cavalli. La Processione di Gesù Morto Redentore di Comeana, frazione di Carmignano in Provincia di Prato: una rievocazione storico-religiosa che va oltre la classica Via Crucis, recitata per le vie del paese; una tradizione che risale al Medioevo, quando per spiegare al popolo la vita di Cristo o dei santi valeva più un’immagine di mille parole.
Stamani a Prato si è svolta la presentazione dell’evento alla presenza dell’assessore alla Cultura e Turismo del comune di Carmignano Fabrizio Buricchi, Francesco Cappelli Presidente del Comitato che organizza la processione accompagnato da Mersia Benedetti. A Comeana si sfilava il Giovedì Santo, non il venerdì. E come allora anche oggi, ogni tre anni, centinaia di persone tornano in piazza e raccontano a loro modo, tre giorni prima di Pasqua, le ultime ore di Gesù. L’appuntamento quest’anno è per domani giovedì 9 Aprile alle ore 21,00, con ingresso gratuito.
A organizzare questa grande rievocazione storica e religiosa è un comitato spontaneo di cittadini, che nelle settimane e nei mesi che precedono la festa si riunisce nelle stanze della Compagnia, di fianco alla chiesa parrocchiale del paese. Tutta l’organizzazione si regge sul volontariato; un contributo importante arriva dall’amministrazione comunale, dalla Provincia di Prato e dagli abitanti del paese. C’è chi pensa alla ‘regia’, perché oltre a pensare alle scene è necessario disporre seicento persone e sessanta cavalieri per strada, cosa per niente semplice: il corteo alla fine misura più di un chilometro e mezzo.
C’è chi pensa al percorso. E c’è chi cuce i costumi o lavora a risistemare quelli più vecchi.
Non si sa di preciso quando la festa sia nata. Le sue origini furono comunque ispirate dalla Confraternita del Santissimo Sacramento, che fu fondata nel 1599. La sera del giovedì Santo inizia in Piazza Cesare Battisti a Comeana con un processo, quello che nel sinedrio duemila anni fa vide protagonista in Palestina Gesù Cristo, e si chiude con la crocifissione, tra lampi e tuoni ricreati ad arte, il recitato in sottofondo scandito da un crescendo musicale e qualche migliaio di spettatori in assoluto silenzio.
Nel mezzo ci stanno sei chilometri di processione che attraversa tutte le strade del paese strada. Sfilano con Gesù Pilato, il presidente del Sinedrio Caifa, Giuda, Longino e Crocifero e poi in un turbine di colori, dal rosso al blu, dal giallo al bianco e al celeste, le donne palestinesi e le dame patrizie, i legionari. Di seguito, con la banda, arriva la parte sacra e religiosa ed il carro della Madonna scortato dai Carabinieri. Fino alla Seconda Guerra Mondiale quest’ultima era la parte predominante.
Poi, dopo la guerra e soprattutto dal 1982 in poi, quando la festa è ripresa dopo venti anni di interruzione, ha avuto il sopravvento la parte storica. “Una grande festa da non perdere – ha sottolineato Fabrizio Buricchi - anche per la presenza, tra i figuranti della processione, di alcuni personaggi che non si ritrovano nei racconti della passione ma appartengono alla tradizione popolare. Una tradizione che rientra in un calendario di tradizioni di cui è ricco il nostro comune, basti pensare alla processione del “Santissimo Crocifisso” di Seano, la Festa di San Michele a Carmignano e la Processione di Bacchereto.
E poi questo evento offre anche la possibilità di scoprire Coemeana da un punto di vista turistico e culturale che ha il suo cuore nel tumulo etrusco di Montefortini”. “Si tratta di una manifestazione tra fede e spettacolo – ha aggiunto Francesco Cappelli Presidente del Comitato organizzatore – ma che si differenzia dalle altre processioni perché curiamo molto l’aspetto storico che è sempre molto ricercato partendo dai costumi che sono il nostro fiore all’occhiello oltre naturalmente al grande impegno che tutti i cittadini di Comeana mettono per realizzare al meglio questo evento, un lavoro di preparazione che dura mesi”.
Per quanto riguarda la viabilità il centro di Comeana sarà chiuso al traffico per tutta la durata della Processione. Quindi gli organizzatori consigliano di parcheggiare le auto nel parcheggio del Cimitero per chi proviene da Poggio a Caiano oppure nella zona industriale per chi viene da Signa.
Una scenografia composta da oltre centotrenta fiaccole, adornate con fronde d’ulivo e nastri vermigli, in mostra davanti agli esercizi commerciali, le cui vetrine rimarranno accese per illuminare le strade e le piazze del centro storico.
E’ la scenografia ideata dal centro commerciale naturale “Città di Pienza”, in occasione della processione del Venerdì Santo, in programma venerdì 10 aprile alle ore 21 presso la Cattedrale di Pienza. Il corteo percorrerà i punti più significativi del centro storico e tornerà alla Cattedrale, dove sarà celebrata la funzione religiosa.
La rappresentazione religiosa, che porta in processione la statua del Cristo morto, sarà preceduta dalle tradizionali dodici figure incappucciate degli “scalzi” che, a piedi nudi e con una fiaccola in mano, annunciano l’arrivo degli altri protagonisti della processione, accompagnati dalle musiche solenni della banda musicale.
Le oltre cento fiaccole saranno accese anche la notte del giorno successivo, sabato 11 aprile. L’iniziativa fa parte di una serie di progetti che il centro commerciale naturale intende realizzare per riqualificare l’immagine di Pienza e vuole essere un omaggio degli operatori commerciali a una delle più partecipate cerimonie della tradizione locale.
Partirà da Piazza della Libertà la Processione Storica del Venerdì Santo a Casole d’Elsa. La cerimonia, che si terrà venerdì 10 aprile, avrà inizio alle 21.30 con l’arrivo in Piazza della Collegiata del Plotone dei Romani, che partiranno dalla Chiesa di San Niccolò e, risalendo per la via principale del centro storico, si uniranno al resto dei figuranti in Piazza della Libertà.
La Processione proseguirà per le vie del centro storico fino ad arrivare di nuovo nella piazza principale per concludersi, poi, con la cerimonia presso la Collegiata. In seguito al terremoto che ha colpito l’Abruzzo, inoltre, gli organizzatori hanno deciso di destinare i proventi delle offerte che saranno raccolte durante la processione alle azioni di soccorso e alla ricostruzione del territorio coinvolto dal sisma. La Processione Storica del Venerdì Santo è la rievocazione dell’antica processione che si è svolta nel Comune casolese fino agli anni ’30.
Nel 1992, a seguito dei ritrovamenti di vecchi oggetti e vesti, la ProLoco ha voluto riportare alla memoria questa importante manifestazione che, negli anni, ha assunto sempre maggiore rilievo e una notevole partecipazione da parte dei cittadini e ospiti, fino a raggiungere duecentosessanta figuranti. La realizzazione dell’evento necessita un impegno tale che la processione viene proposta ogni tre anni e quest’anno è stata organizzata dalla Parrocchia di Santa Maria Assunta, dal Comune di Casole d’Elsa e dall’associazione Etos.