La tradizione degli antichi falò si ripropone questo 19 marzo nella Torciata di San Giuseppe a Pitigliano.
Percorrendo la Via Cava di San Giuseppe, la processione dei grandi fasci di torce raggiunge il centro del paese, dove viene bruciato un enorme pupazzo di canne “l’invernacciu” come simbolo di purificazione e di buon augurio.
Le origini della processione risalgono infatti ad epoche antichissime quando, con questa simbolica rappresentazione, si voleva festeggiare la fine del periodo invernale.
In epoca etrusca veniva celebrato il rito del seme sotterrato simbolo di vita e in occasione di questa festività, che coincideva con la fine dell'inverno, venivano anche appiccati enormi fuochi come rito propiziatorio dell'arrivo della primavera.
Durante il Medio Evo la cerimonia fu cristianizzata e fatta coincidere con la festività di San Giuseppe e oggi, oltre alle celebrazioni religiose, si svolge un coreografico Corteo Storico in costumi quattrocenteschi.
Al crepuscolo una tromba suona tre squilli ed è il segnale convenuto per i torciatori incappucciati che iniziano la loro marcia portando in spalla un grosso fascio di lunghe canne fiammeggianti in uno spettacolo che, nella notte, si rivela estremamente suggestivo.
Intanto nella piazza i figuranti del Corteo Storico si schierano sulle gradinate e gli sbandieratori si esibiscono giocando con l’invernacciu.
La statua di San Giuseppe giunge nella piazza portata dai due portantini e immediatamente dopo arrivano i torciatori che, dopo la tradizionale benedizione da parte del Vescovo, addossano i loro fasci di canne fiammeggianti all’invernacciu il quale, in pochi secondi divampa in un enorme falò.
mercoledì, 25 dicembre 2024 - 08:12