d i Walter Fortini
Firenze- Un investimento sulla produzione di alta qualità e sulla filiera toscana, che conta nel solo Mugello un centinaio di produttori caseari. Un'iniezione di capitali freschi assieme ad un piano di ristrutturazione finanziaria, societaria e industriale che consentirà oggi di salvaguardare, tra impieghi diretti ed indotto, cinquecento posti di lavoro e domani di presentarsi sul mercato ancora più forti, alla ricerca di un partner privato di minoranza che entrerà già nel 2010, una possibile alleanza con il consorzio di produttori Latte Maremma e la vendita congiunta, negli anni successivi, di quote da parte dei soci.
Le istituzioni investono sulla Mukki, partecipata già a maggioranza pubblica, quasi 100 milioni di fatturato, che festeggerà quest'anno 58 candeline.
E lo fanno con convinzione, consapevoli del forte appeal che il marchio mantiene e della posizione di leadership in Toscana nella vendita di latte fresco. Oggi a Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze è stato infatti firmato un protocollo d'intesa che dà il via libera al piano di ricapitalizzazione e consolidamento dell'azienda deciso da tutti i soci e che mette, nero su bianco, gli indirizzi espressi dalla giunta regionale e dal presidente Claudio Martini, che ha la delega in questo momento all'agricoltura.
Entrano Fidi Toscana, la Finanziaria della Regione, e la Camera di Commercio di Firenze.
E con i due nuovi soci arriveranno 10,4 milioni di euro: 8,4 da Fidi Toscana (con il via libera di Regione, Provincia e Comunità montana del Mugello) e 2 milioni dalla Camera di Commercio di Firenze. La ristrutturazione del debito a medio e lungo termine, che è parte dell'operazione, consentirà di risparmiare solo nel 2009 oltre tre milioni di euro sulle rate. «La Mukki Latte, con i suoi 190 dipendenti, è una ris orsa per la Toscana – spiega il presidente Martini –, un'impresa sana e con margini di guadagno in crescita negli ultimi anni.
Aiutare l'azienda in una fase di stanchezza del mercato a sopportare meglio il peso degli investimenti fatti, a partire dal nuovo stabilimento di Novoli, è un sostegno anche alla produzione di alta qualità. Per il Mugello, che in questo eccelle, stiamo studiando una riorganizzazione dei produttori che consentirà di ridurre i costi di filiera». «Non vogliamo disperdere il valore sociale e la presenza sul territorio della Mukki e non siamo all'anteprima di una svendita – chiarisce il presidente - Privatizzazione ? Chiamiamola pure così se vuol dire dare più peso ai produttori».
In Toscana, che conta 380 stalle, si producono 76 milioni di litri di latte in un anno: la metà sono ritirate dalla Centrale del latte di Firenze, Livorno e Pistoia.
Rate più leggere e nuovi prodotti
Mukki latte oggi è indebitata con le banche per quasi 52 milioni di euro, a cui si aggiungono 12 milioni di fidi a breve termine. Il ricorso al prestito si era reso necessario per la costruzione del nuovo stabilimento di Novoli. In un anno l'azienda finora pagava rate per oltre 8 milioni.
Con la ristrutturazione scenderanno a meno di cinque. Quattro milioni della ricapitalizzazione serviranno a pagare la conversione anticipata del prestito obbligazionario. In primavera sarà lanciato una nuovo prodotto, innovativo, che senza il nuovo stabilimento non sarebbe stato possibile realizzare.
Raddoppia il capitale sociale
Il capitale sociale della centrale del latte ammonta a 8.769.423 euro. Il 62,99% delle azioni è detenuto dal Comune di Firenze, socio fondatore, il 27,066% dal Comune di Pistoia e il 9,9933% dal Consorzio provinciale livornese che comprende i comuni di Bibbona, Campiglia Marittima, Castagneto Carducci, Collesalvetti, Rosignano Marittimo, San Vincenzo, Sassetta e Suvereto.
Anche Cassa di risparmio di Firenze e Banca Nazionale del Lavoro (ciascuno con lo 0,005%) sono soci fondatori. Con l'ingresso di Fidi Toscana e della Camera di commercio di Firenze il capitale sociale di fatto raddoppierà, superando i 18 milioni.