di Barbara Cremoncini
Firenze- Un no deciso da parte dell'Italia alla proposta di rimuovere le barriere che alcuni paesi europei hanno eretto contro la penetrazione, nei loro territori, di organismi geneticamente modificati. Lo chiede il presidente della Regione Toscana Claudio Martini - in qualità di vice presidente della Rete delle regioni d'Europa libere da Ogm - in una lettera inviata al ministro per l'ambiente Stefania Prestigiacomo. Il ministro sarà lunedì prossimo a Bruxelles per la riunione del consiglio dei ministri per l'ambiente dell'Unione europea, chiamata a decidere sulla proposta di rimuovere le moratorie, avviate da molti stati, verso alcune varietà di mais transgenico, ritenute inopportune per la coltivazione e l'uso alimentare.
«La presa di posizione forte di tali stati - scrive Martini nella lettera al ministro – d eve essere sostenuta perché punta ad innalzare una difesa tenace delle politiche interne di sviluppo agroalimentare e di sostenibilità ambientale che appaiono appropriate se applicate ad una materia sulla quale non sono giunte chiare evidenze di assenza di rischi nel medio e lungo termine». Oltre a chiedere «una presa di posizione contraria alla proposta di eliminare le moratorie nazionali austriaca e ungherese», Martini chiede al ministro Prestigiacomo di impegnarsi, anche per il futuro, a mantenere con fermezza questo orientamento ogni volta che verrà richiesto.
E lunedì 2 marzo, proprio mentre il consiglio dei ministri per l'ambiente si riunisce a Bruxelles sulla questione delle moratorie, a Firenze ci si interroga su come portare avanti la battaglia per tenere gli Ogm fuori dal nostro paese.
Ospiti della manifestazione organizzata, a partire dalle ore 18, all'Ospedale degli Innocenti da Commissione internazionale per il futuro dell'alimentazione e dell'agricoltura, Arsia, Coop, Natura Sì, Confederazione italiana agricoltori, la coppia di anziani agricoltori americani Percy e Louise Schmeiser, protagonisti di una tormentata vicenda giudiziaria con la multinazionale Monsanto.