Firenze, 12 febbraio 2009- E’ questo il dato che emerge dalle indagini di AlmaLaurea, riprese e verificate dal prof. Giuseppe Surico, docente di “Patologia vegetale” e preside della facoltà di Agraria di Firenze. Secondo il professore la facoltà di Agraria è una delle facoltà universitarie più eclettiche quanto a sbocchi lavorativi: libera professione, pubblica amministrazione, gestione di imprese agro-forestali, istituzioni internazionali, comparto alimentare, credito agrario, insegnamento, cooperazione internazionale, ecc.
Sulla base degli ultimi dati rilevati nell’ambito della ricerca, risulta che, in Italia, degli studenti che escono dalle 23 facoltà di agraria, quasi il 50% dei laureati riesce a trovare un impiego nei primi due-tre anni dopo la laurea triennale. Una ‘voce’ che, a Firenze e in Toscana, supera addirittura il 70%. ‘Numeri’ incoraggianti, soprattutto se si considera che, negli ultimi decenni, c’è stata una contrazione del comparto agricoltura e conseguentemente è diminuita, da parte del mercato, anche la richiesta di professioni legate a questa facoltà.
“Si può affermare senza dubbio – prosegue il professor Surico – che in questi ultimi anni la richiesta di iscrizioni alla facoltà di agraria è rimasta stabile e su numeri compatibili con le esigenze del mercato del lavoro.
Il numero dei laureati in Italia, negli anni ’50 e ’60 solo poco più di 400, è andato progressivamente aumentando e negli ultimi anni, soprattutto dopo l’introduzione della laurea breve, si è attestato intorno alle 4.000 unità. Firenze, nella sua lunga storia dell’istruzione agraria superiore, ha licenziato oltre 7.000 laureati. In Italia, in media, gli iscritti alle facoltà di agraria sono oltre 25.000, fra studenti in corso e studenti fuori corso, mentre i nuovi immatricolati variano da 5.500 a 6.000.
A Firenze gli iscritti sono oltre 1.500, con 300-350 immatricolati ogni anno. Se consideriamo anche Pisa, che ne ha 200-300, gli immatricolati in Toscana sono ogni anno circa 550-600. Questo significa che, in percentuale e con riferimento alla popolazione residente, la Toscana è una delle regioni con più immatricolati nella facoltà di Agraria, superata solo da alcune regioni del Sud. La rilevazione è stata effettuata nel corso degli ultimi cinque anni. Negli anni precedenti, infatti, la situazione a Firenze era più felice perché gli studenti interessati alla facoltà di Agraria arrivavano anche da altre regioni, soprattutto del Sud dell’Italia.
Poi, con l’attivazione di nuove facoltà di agraria, oltre a quelle storiche, negli anni ’80-‘90, il flusso da altre regioni è diminuito e così pure il numero degli iscritti. La nostra regione, tuttavia, resta una di quelle dove la facoltà di Agraria può vantare una delle tradizioni più importanti e radicate. Firenze, insieme a Pisa, è infatti una delle 12 facoltà di Agraria istituite per prima, fin da 1935-36, intorno ad una struttura di studi agrari e forestali di ancora più antica fondazione, il Regio Istituto Superiore Agrario e Forestale, prima a Vallombrosa e poi nella palazzina granducale delle Cascine.