Firenze, 6 febbraio 2009- Sabato la voce dell'intolleranza arriverà anche a Firenze. La lega Nord con Borghezio e Paolini probabilmente in prima fila, darà voce, come suo consueto, a veri insulti xenofobi. La Lega ribadisce che i musulmani pretendono la costruzione di moschee nel territorio italiano, quando nei paesi islamici non si possono costruire chiese. "E' falso -ribattono dal Centro delle Culture di Firenze- Sono molti i paesi a maggioranza islamica dove si possono trovare luoghi di culto di altre religioni, soprattutto chiese cattoliche, basta fare una semplice ricerca o chiedere a chi li ha visitati.
Invitiamo i cittadini, le associazioni, le comunità e prima di tutto le istituzioni a contrastare, con forme nonviolente, il diffondersi di questa onda razzista. Nella lotta del tutti contro tutti chi ci rimette è sempre la gente".
“Con la nuova 'discesa' a Firenze dell'alfiere della Padania libera Mario Borghezio avremo ancora una volta di fronte agli occhi l'esempio pratico di linguaggi e comportamenti che calpestano i diritti fondamentali delle persone e sognano comunità caratterizzate dalla discriminazione”.
Così Laura Grazzini, responsabile immigrazione dell'Arci di Firenze, commenta la presenza dell'europarlamentare leghista attesa per domani nell'ambito del presidio e della fiaccolata organizzati dalla Lega Nord Toscana a Firenze per protestare contro l'ipotesi di costruzione di una moschea nel capoluogo toscano. “Esprimiamo vergogna, come gia facemmo in occasione della venuta dell'europarlamentare nell'autunno 2005, perchè nella città di Firenze si manifesterà palesemente per un'idea che non rispetta la libertà di orientamento religioso protetta dalla nostra Costituzione” - aggiunge Grazzini.
“Questa 'discesa' – conclude la responsabile immigrazione dell'Arci di Firenze – tra l'altro capita a ridosso dell'altrettanto vergognosa approvazione in Senato di un pacchetto sicurezza, che sarà solo in grado di aggiungere barriere ai processi di integrazione, fomentando la cultura della paura e della ghettizzazione delle povertà”.
Cinesi, pachistani, albanesi e romeni: per la prima volta il prossimo 15 febbraio, a barrare i nomi dei candidati pratesi alle primarie di coalizione, ci saranno anche i cittadini immigrati.
Ed è rivolgendosi a loro che i due candidati della Sinistra, Michele Mezzacappa (Provincia) e Alessio Nincheri (Comune) hanno pensato bene di realizzare un volantino della campagna elettorale tradotto in cinque lingue straniere: inglese, francese, albanese, urdu, romeno e cinese. “Sosteniamo l'idea di una democrazia partecipativa, che comprenda tutti i cittadini, anche non comunitari, che qui lavorano, studiano, vivono. E che, per questo, hanno diritto a valutare e scegliere chi li amministra”, spiegano Nincheri e Mezzacappa.
È la prima volta che una campagna elettorale assuma una connotazione in chiave multietnica a Prato. E anche questo è un elemento che fa la differenza rispetto al passato. “Vogliamo dare un segnale diverso da altre forze politiche – fanno osservare Nincheri e Mezzacappa - che hanno fatto propria l'equivalenza immigrazione criminalità, e avversiamo quelle che hanno chiare posizioni xenofobe e razziste. La città futura non può essere progettata sulla base di epurazioni o esclusioni, ma l'esatto contrario”.
Semplici ed efficaci gli slogan tradotti, in primis il sostegno al diritto di voto dei cittadini migranti alle amministrative: “Il nostro impegno – fanno sapere i due candidati della Sinistra - sarà quello di ridurre i tempi della pubblica amministrazione nella consegna dei documenti e delle certificazioni, nel passaggio di competenze dalle Questure agli enti locali per i rilasci dei permessi e carte di soggiorno”.