La Giunta comunale bolognese ha revocato la delibera per la costruzione. Cofferati, ha annunciato l’inizio di un «percorso partecipativo» per stabilire come e dove sorgerà la moschea, che comunque sarà ridimensionata. E’ la prima vittoria significativa dell’opposizione al progetto di una moschea di 52.000 metri quadrati.
“Il sindaco di Bologna -afferma il Sen. Pietro Paolo Amato- ha avuto il coraggio ed il buonsenso di bloccare la realizzazione di una moschea targata UCOII – l’organizzazione islamica integralista vicina ai Fratelli Musulmani – dopo aver, sia pur tardivamente, ascoltato le preoccupazioni dei residenti dell’area bolognese nelle quale sarebbe dovuta sorgere la moschea.
Chiedo pertanto al Sindaco di Colle di Val d’ Elsa di fare altrettanto. Tanto più che, da tempo, gran parte dei cittadini di Colle Val d’Elsa si sta battendo contro il progetto invasivo di un’abnorme moschea. Non si tratta di limitare il diritto di culto, ma di acquisire garanzie di sicurezza e di integrazione. Non si capisce infatti perché le amministrazioni locali dovrebbero favorire la realizzazione di moschee tutte egemonizzate dall’ala radicale dei musulmani rappresentata dall’UCOII.
La quale, fra l’altro, all’ interno della Consulta Italiana per l’Islam in Italia voluta dal Viminale, si è anche rifiutata di sottoscrivere la Carta dei Valori e dei Principi su cui costruire l´Islam italiano, alla quale aderirono tutte le altre sigle musulmane rappresentate nella Consulta”