Firenze– La legge sulla partecipazione funziona? Non sarebbe opportuna una “pausa di riflessione”, anche alla luce delle vicende riguardandi il Piano strutturale di Prato, per permettere davvero ai cittadini di dire la loro e sentirsi garantiti? “Una cosa è l’autorità della partecipazione e un’altra è il garante della comunicazione in materia urbanistica”, ha spiegato l’assessore Agostino Fragai, ricordando i tempi della legge sulla partecipazione e il conseguente sviluppo dell’attività del garante, a partire dall’ottobre del 2008.
In sintesi, sulla vicenda pratese, l’Autorità si è trovata di fronte azioni e progetti presentati prima dell’entrata in vigore della legge. “Una legge - ha sottolineato l’assessore - che sta ottenendo ottimi risultati e coinvolgendo 6 milioni di abitanti su processi inerenti il governo del territorio”. “Non posso ritenermi soddisfatto ed esprimo grande preoccupazione per il caso Prato, che procede nei fatti senza la reale partecipazione dei cittadini”. Con queste parole il consigliere Alberto Magnolfi (Fi-Pdl) ha espresso la propria opinione, sperando di attivare – nella Giunta regionale – “almeno la preoccupazione politica di raggiungere determinati risultati”.
“I cittadini non hanno bisogno di troppi garanti – ha spiegato il consigliere – ma hanno bisogno di essere davvero garantiti”. (ps)