Le vicende internazionali hanno da tempo richiamato l'attenzione della questura e delle forze di polizia. Massima allerta della Questura e delle forze dell'ordine di Firenze per la protezione degli obiettivi ritenuti sensibili. E' stato trovato ieri sera, poco dopo le 19, nella casa Schabat, il luogo dove vengono accolti i turisti che vogliono visitare la sinagoga di Firenze. Aveva la possibilità di esplodere anche se la sua potenzialità, come hanno spiegato gli inquirenti, era limitata. Il rabbino della sinagoga, Joseph Levi, stigmatizza la necessità e il dovere di mantenere Firenze come città della pace per evitare che il conflitto nuoccia ai rapporti di fraternità e di civiltà.
Il prefetto Andrea De Martino ha tenuto stamani una riunione tecnica di coordinamento con il Questore Francesco Tagliente, il comandante provinciale dei Carabinieri Emanuele Saltalamacchia e il colonnello Giovanni Grassi della Guardia di Finanza per approfondire la vicenda del piccolo ordigno rinvenuto ieri pomeriggio nei pressi della sinagoga di Firenze.
E' stato appurato che si tratta di un dispositivo rudimentale, composto da una bomboletta da campeggio, non idoneo a provocare danni né a persone né a cose, e che la natura del gesto appare dimostrativa. Sono seguiti un sopralluogo sul posto del ritrovamento e un incontro con il rabbino capo Josef Levy, accompagnato da altri rappresentanti della comunità ebraica, che ha dato rassicurazioni al prefetto sul fatto che saranno collocate altre telecamere, oltre quelle gia installate, per implementare la videosorveglianza dei luoghi.
Per garantire la sicurezza della zona le misure di vigilanza, già rafforzate nelle scorse settimane, da ieri pomeriggio sono state ulteriormente intensificate con l'impiego di una pattuglia mobile della Guardia di Finanza. La questione è stata anche esaminata dal prefetto, nel corso di una conversazione telefonica, con il procuratore capo di Firenze Giuseppe Quattrocchi che segue la vicenda per i profili giudiziari.