di Gabriello Mancini, Presidente della Fondazione Monte dei Paschi di Siena
L’anno che si è appena concluso ha costituito una tappa particolarmente significativa per il mondo intero, per l’Italia, per il nostro territorio ed anche per la Fondazione Monte di Paschi di Siena.
Abbiamo, infatti, affrontato con impegno e decisione sfide importanti che si sono rapidamente succedute nel volgere dei giorni e dei mesi e che hanno sempre richiesto chiarezza negli orientamenti, lucidità di analisi e determinazione nelle scelte.
Una duplice linea comune, politica e programmatica, ha sempre caratterizzato le decisioni: quella di operare, come vuole il nostro statuto, per lo sviluppo complessivo del nostro territorio di riferimento, con particolare attenzione per le generazioni future e quello di agire sempre in piena autonomia ed in perfetta sintonia con le principali Istituzioni senesi.
Questo è, del resto, quanto prevede anche la nostra “missione sociale” che vuole la Fondazione come “strumento” attraverso il quale la comunità senese dà continuità ai legami plurisecolari tra territorio ed Istituzioni, come base di uno sviluppo “equo, armonico e solidale”.
In estrema sintesi si può, quindi, ricordare, che quattro sono stati i grandi filoni di attività della Fondazione nel 2008:
1) la condivisione ed il pieno sostegno all’acquisizione della Banca Antonveneta da parte della Banca Monte dei Paschi di Siena.
Un’operazione che ha portato la nostra Banca ad operare su un territorio economicamente importante, ad essere polo aggregante e non aggregato, a diventare la terza banca nazionale e a guardare ad un futuro di crescita e di ulteriore sviluppo.
La Fondazione, sottoscrivendo l’aumento di capitale necessario per finanziare l’acquisto, ha compiuto uno sforzo patrimoniale imponente; ma lo ha fatto perché l’operazione era pienamente in linea con le proprie scelte strategiche che, come azionista di riferimento, le competono, scelte più volte ribadite (nel documento di insediamento, nei vari documenti programmatici, negli interventi alle assemblee di bilancio della Banca) e che si riassumono nei punti irrinunciabili che promuovono la crescita della Banca, conservandone l’indipendenza strategica ed il legame con il territorio senese.
La Fondazione ha poi condiviso il nuovo piano industriale della Banca e ne segue, con la dovuta e continua attenzione e la necessaria riservatezza, la sua attuazione, confermando la propria fiducia nella governance della Banca stessa.
2) il Consolidamento del patrimonio, grazie ad un’accorta politica di accantonamenti e la diversificazione del patrimonio attraverso investimenti in diversi settori:
o Il Fondo Toscana Innovazione per l’innovazione tecnologica delle imprese (insieme a Regione Toscana, la SICI e le altre fondazioni ex bancarie toscane);
o il Fondo Sator;
o l’acquisizione di Fontanafredda insieme a qualificati imprenditori del settore;
o Siena Nanotech, con la Scuola Normale Superiore di Pisa, e in questo ambito gli accordi con Selex Communications, società di Finmeccanica, e New Tera Tecnology (Ntt) per lo sviluppo industriale dei risultati della ricerca nel settore delle nanotecnologie.
3) La sottoscrizione di importanti accordi:
o con il Ministero dei Beni Culturali e la Società ARCUS per il recupero e la promozione del patrimonio artistico;
o con la Regione Toscana per un rinnovato impegno in favore della Cooperazione Internazionale;
o con tutte le Istituzioni senesi e la Regione Toscana per la promozione delle energie rinnovabili;
o con il Comune di Siena per il completamento del progetto di valorizzazione del S.
Maria della Scala (l’accordo è stato definito e sarà firmato a breve);
o con l’Amministrazione provinciale di Siena ed il CESVOT per la costituzione a Siena della Scuola di Alta Formazione per il Volontariato (novità assoluta per l’intero territorio regionale);
o con Qualivita per il sostegno al settore agroalimentare di qualità;
o con altre 3 Fondazioni (Cariplo – Compagnia S. Paolo e Cariparma) per il progetto Fondazioni4Africa.
4) La prosecuzione dell’attività istituzionale perseguendo 2 obiettivi essenziali e non scontati: il rafforzamento patrimoniale ed il mantenimento del livello delle erogazioni
In questo contesto si è fortemente privilegiato lo sviluppo economico, sia attraverso i progetti propri: Siena Biotech – TLS – Siena Biofund – Accademia Musicale Chigiana e Vernice Progetti; sia attraverso i progetti di terzi, dando priorità ai progetti di sistema (edilizia abitativa – banda larga – acqua etc..), ai progetti di area, al completamento dei progetti già avviati presentati dal sistema degli Enti locali senesi.
Non si può dimenticare però, che anche gli interventi negli altri settori (arte, sanità, ricerca, istruzione), quasi sempre strutturali, sono fonte di sviluppo per gli effetti moltiplicatori che producono in termini di occupazione, di redditi per le imprese.
Anche quest’anno abbiamo cercato di elevare la qualità delle erogazioni, privilegiando gli interventi strutturali rispetto a quelli gestionali, senza, però, dimenticare il sostegno, anche piccolo, alle Associazioni di volontariato, che costituiscono una grande ricchezza per il nostro territorio.
Abbiamo soprattutto cercato di contrastare una filosofia, sbagliata e pericolosa, che porta a ritenere “acquisite” perennemente le erogazioni già avute dalla Fondazione e che punta, ogni anno, ad ottenerne di più.
E’ una logica inaccettabile! Niente deve essere ritenuto per acquisito e la Fondazione non è un bancomat cui poter sempre ricorrere, senza tener conto delle priorità indicate e della qualità delle richieste e soprattutto delle risorse disponibili.
Ognuno ha il diritto di avanzare richieste, però nessuno può avanzare pretese o “diritti acquisiti”.
Ecco perché, dopo un opportuno accantonamento di risorse al Fondo di stabilizzazione erogazioni, abbiamo privilegiato, ritengo giustamente, i grandi progetti che sommati a quelli “propri” della Fondazione hanno dato pronte e significative risposte alle attese del “Sistema Siena”.
Ultima, in ordine di tempo e certamente significativa, è stata la pronta attenzione della Fondazione (con un investimento di 15 milioni di euro) alle esigenze prospettate a tutti i soci della FISES di poter disporre di nuovi fondi per rispondere alle esigenze dell’economia locale.
La grave crisi economica ed i suoi risvolti sociali che l’intera Nazione, ed anche il nostro territorio, stanno vivendo, esigono una presa di coscienza e una conseguente reazione di tutte le Istituzioni.
Da più parti sono state avanzate proposte e sollecitazioni: posso assicurare che la Fondazione non si tirerà indietro e farà – come sempre – la propria parte. Sono allo studio progetti concreti che una volta condivisi e decisi saranno resi pubblici.
Così come, al più presto, verranno comunicate le grandi scelte strategiche della Fondazione per il 2009, già approvate dagli organi competenti. Ancora una volta, quindi, la Fondazione ha dato e darà risposte concrete e significative ai bisogni reali ed in tempi rapidi, con buona pace di chi ci rimprovera, in verità in maniera molto superficiale, di atteggiamenti burocratici.
A tale proposito vorrei sommessamente ricordare che il rispetto delle regole non è solo forma, ma soprattutto sostanza.
Tutto questo si inquadra con quanto detto nell’incipit e con una equilibrata gestione delle risorse che guardi all’oggi, ma anche al domani. Sono infatti convinto che le scelte fatte in questi anni su più fronti in maniera consapevole e concreta porteranno quei risultati attesi dalla comunità senese e permetteranno alla nostra città ed al suo territorio di porsi ancora in vetta alle classifiche dei luoghi di Italia dove si vive meglio.
Ed un po’ di merito, mi sia consentito, penso che l’abbia avuto e l’avrà anche la nostra Fondazione.