La scomparsa del grande drammaturgo britannico Harold Pinter,premio Nobel per la letteratura nel 2005, ci induce a ricordare un episodio “fiorentino” dell’artista. Era il 10 settembre del 2001, quando l’Università di Firenze gli conferì la laurea honoris causa in lettere: "per avere rappresentato, attraverso la sua drammaturgia teatrale e cinematografica, la condizione umana e sociale del nostro tempo con acuta intelligenza, alta consapevolezza morale e geniale invenzione linguistica, segnando così la storia del teatro e dello spettacolo della seconda metà del Novecento".In tale occasione il drammaturgo pronunciò un violento attacco contro la politica americana, evidenziando quella sua caratteristica di intellettuale impegnato che lo aveva spesso portato a porre all'attenzione dell'opinione pubblica casi di violazione dei diritti umani e di oppressione.
L’opera di Pinter è stata definita come “teatro dell'assurdo” in quanto mette in scena situazioni assurde come ritratto dell'assurdità del reale. Le sue opere cominciano spesso con una situazione apparentemente innocente che diventa assurda , minacciosa e indecifrabile. Pinter che ci ha regalato oltre 25 opere drammaturgiche che sono capolavori assoluti del teatro del Novecento da “la Stanza “,a “ il Compleanno “,da “Terra di Nessuno” a “Tradimenti” sino “Alla ricerca del tempo perduto ( adattamento teatrale dell ‘opera di Marcel Proust), era conosciuto dal grande pubblico anche come sceneggiatore di alcuni celebri film quali "Il servo", "L'Incidente", "Messaggero d'amore", "La donna del tenente francese" e "L'amico ritrovato".
Alessandro Lazzeri