FIRENZE– Contatti raddoppiati, pratiche in aumento e cittadini in gravi difficoltà per conguagli 2006 da centinaia di euro (gli importi variano da 70 a 850 Euro) in scadenza proprio a ridosso del Natale.
La stangata retroattività già annunciata e sulla quale il Difensore civico regionale Giorgio Morales si era espresso appena qualche settimana fa, sta producendo effetti tali per cui “cautela e misura e non bastano”. “A seguito del nostro intervento sulla difficile situazione societaria di Gaia, su tariffe illegittime e su lavori previsti nei vari piani operativi e mai eseguiti, mentre ancora attendiamo una risposta da parte di Autorità d’ambito e Regione, i cittadini si fanno sentire e il nostro lavoro è pressoché raddoppiato”.
Il Difensore civico della Toscana parla nel corso di una conferenza stampa convocata appositamente sul caso Gaia/Ato 1 e scandisce numeri preoccupanti: “In questi giorni il gestore sta procedendo alla fatturazione di una serie di conguagli relativi a consumi del 2006 sulla base di una deliberazione 2007 dell’Autorità (n. 21 del 3 agosto ndr)”. “In sostanza – ha fatto notare Morales – si sta procedendo alla retroattività di una tariffa aumentata nel 2007 ma applicata per il 2006. È un principio illegittimo che investe tutti gli utenti del servizio, sul quale il Consiglio di Stato si è già pronunciato stabilendo l’irretroattività di provvedimenti amministrativi”.
E sulle fatture di conguaglio, oltre alla retroattività, il Difensore civico ha riscontrato altre illegittimità: “Non viene fornita alcuna spiegazione sull’ammontare dell’importo: il consumo addebitato è pari a 0 ma vi è un ‘recupero tariffario acquedotto’ con cifre molto alte assolutamente non giustificate sulla base del principio di trasparenza dei documenti di fatturazione sancito dalla carta dei servizi (punto 7.3 ndr) e dall’art. 45 del Regolamento (contenuto del documento di fatturazione ndr).
Morales ha quindi fatto notare che “il conguaglio è esteso anche alla quota di tariffa e di depurazione” nonostante l’intervento della sentenza della Corte Costituzionale (n. 335 del 10 ottobre 2008 ndr) che ha dichiarato non dovuto il pagamento del canone di depurazione per gli utenti non allacciati. “Se al momento è allo studio l’ipotesi dell’applicazione retroattiva degli effetti della sentenza, appare singolare richiedere oggi per un periodo precedente, un canone che è stato dichiarato costituzionalmente non legittimo e quindi non più da pagare per quei soggetti che non usufruiscono del servizio della depurazione”.
E dopo il nodo retroattività e canone di depurazione, anche la nota vicenda dei contatori a Forte dei Marmi, una problematica che “vede coinvolto oltre il 90 per cento delle utenze attive nel Comune che pagano l’acqua non sulla base di un consumo effettivo ma su un impegno quantitativo (mc 0,50 pari a 500 litri) garantito e pagato a prescindere dall’uso della risorsa e basato su un sistema di misurazione definito a lente tarata”.
“Contravvenendo allo spirito di tutta la legislazione che tende ad un uso intelligente e di risparmio della risorsa idrica – ha continuato Morales – il sistema comporta un aggravio di spese notevole. L’utente è infatti costretto a pagare per un quantitativo di acqua che può anche non consumare e che anzi può decidere di sprecare considerato che anche in mancanza di un consumo effettivo, il costo rimane invariato”. Il sistema che regola il costo dell’acqua di Forte era previsto nel Regolamento del servizio idrico integrato come “temporaneo ed eccezionale”.
Dal combinato disposto degli articoli 25, 26, 29 e successivi, si capisce che l’acqua (art. 29) viene fornita attraverso il contatore e che i sistemi di misurazione a lente tarata (art.25) rappresentano l’eccezione e devono essere temporanei (art.26) proprio nell’attesa di alimentare tutte le utenze con il sistema a contatore. A sottolineare la temporaneità della mancanza di contatori, anche l’ultimo comma dell’art.116: per le utenze sprovviste di contatore al 31 dicembre 2004 il gestore provvederà all’installazione nel più breve tempo possibile.
“Già il Pot (Piano ottimale territoriale) 2005-2007 – ha evidenziato Morales - aveva previsto lo stanziamento di un milione e 100mila Euro per cominciare ad attuare progressivamente la trasformazione. L’intervento non è mai partito per la difficoltà del gestore di reperire finanziamenti eppure la cifra stanziata è stata comunque considerata nella tariffa del triennio e quindi già richiesta e pagata dagli utenti”. Oltre a questo, ed in un quadro di difficoltà economica e di reperimento di fondi da parte di Gaia, anche nel Pot 2008-2010 si prevede un nuovo stanziamento (2.475.000 di Euro ndr) per la trasformazione dei contatori di circa tremila delle oltre settemila utenze sprovviste.
“Come per il triennio precedente – ha continuato il Difensore civico – esiste il rischio concreto che la cifra stabilita non venga utilizzata per lo scopo preposto ma comunque ricompresa sulle tariffe 2008-2010. Credo che istituzioni e Autorità d’ambito debbano intervenire”. (f.cio)