29 novembre 2008- Un impianto di riscaldamento alimentato da materiale vegetale, in grado di offrire energia a un prezzo altamente competitivo rispetto al gasolio e al gpl. E' questo ciò che il Comune di Gaiole in Chianti realizzerà a San Regolo, grazie ai finanziamenti ottenuti dalla Regione Toscana, nell'ambito del programma degli investimenti sulla produzione di energia per le aree rurali. Potranno usufruire della minirete di teleriscaldamento l'asilo nido di Gaiole, ma anche le famiglie che vivono nella frazione, utilizzando un'unica caldaia alimentata da materiale vegetale ridotto a scaglie, comunemente chiamate "cippato".
Gli abitanti riceveranno acqua calda per il riscaldamento e per l'uso sanitario, collegando la rete di teleriscaldamento all'impianto di casa già esistente e pagheranno il consumo conteggiato sull'effettivo calore erogato dall'impianto. Nei prossimi mesi sarà lanciato il bando per l'appalto dei lavori che, si prevede, cominceranno prima dell'estate 2009.
Il finanziamento ottenuto chiude un percorso iniziato quattro anni fa con lo scopo di favorire lo sviluppo della filiera delle agroenergie sul territorio.
In questi anni, infatti, il Comune di Gaiole ha portato avanti progetti di formazione e promozione del teleriscaldamento visitando, ad esempio, nell'ottobre 2004, gli impianti già presenti in Friuli Venezia Giulia e in Veneto; organizzando convegni sul tema, in collaborazione con il Consorzio Forestale dei Monti del Chianti e promuovendo due cantieri forestali sperimentali nel marzo 2006.
"La produzione di energia da materiale di origine vegetale nei territori a vocazione agricola, come il nostro –dichiara l'assessore all'ambiente, Stefano Gronchi – è una grande scommessa per il futuro, perché rappresenta un'opportunità che realmente unisce la difesa dell'ambiente con la necessità di offrire possibilità occupazionali e di reddito sul territorio, soprattutto ai giovani.
L'impresa forestale del futuro potrà offrire posti di lavoro qualificati che richiederanno competenze specialistiche nell'uso dei macchinari, con elevato livello di produttività e nel rispetto dell'ambiente". "Perché si sviluppi la filiera – continua l'assessore – occorrono impianti che utilizzano la biomassa vegetale, come si propone il progetto di San Regolo, un'iniziativa che si inquadra nell'impegno contro i cambiamenti climatici". "Per questo motivo – conclude Gronchi – auspichiamo che l'impianto di San Regolo abbia un valore dimostrativo e che serva per convincere molti che investire nel rispetto della natura conviene".