Firenze– trentamila presenze in sole due settimane di programmazione – tutte le serate di Tosca, Bohème, Cavalleria rusticana e balletti hanno registrato il sold out -, con un incasso di 540.000 euro, ma è soprattutto la straordinaria partecipazione di migliaia di giovani e di persone che non avevano mai messo piede in teatro, e che per la prima volta ascoltavano un’opera lirica, a riempire d’orgoglio il Sovrintendente del Teatro Francesco Giambrone e il Direttore Artistico Paolo Arcà.
Quasi mille i carnet di abbonamento venduti a chi voleva assicurarsi un posto per tutti i titoli, e 25.000 invece i biglietti per singole serate, 6300 gli studenti che li hanno acquistati grazie a MaggioCard, la speciale tessera riservata agli under 26 (già 1350 le MaggioCard emesse da settembre, valide per un anno e per tutti gli spettacoli della Stagione e del Festival), e massiccia la risposta non solo delle scuole fiorentine, ma anche di tutte le principali Università americane presenti in città, dalla Stanford alla Michigan, dalla Fairfield alla Florida, San Diego, New York, che portano a oltre il 30 % la presenza delle scuole, insegnanti compresi.
E sull’onda di una risposta tanto entusiastica, anche le prevendite per la Stagione che deve ancora iniziare – l’inaugurazione il 20 novembre con Siegfried di Wagner diretto da Mehta e la regia della Fura dels Baus – volano: già venduti oltre metà (48.700) dei posti disponibili per le opere, i concerti e i balletti che fino ad aprile animeranno il cartellone fiorentino, con 4000 abbonamenti sottoscritti ad oggi, a campagna tuttora aperta, ed introiti per oltre un milione e mezzo.
Superata anche la quota di diecimila contatti nel blog, dove appassionati e neofiti dibattono su recite, artisti ed emozioni.
“Recondita Armonia si è svolta paradossalmente in un momento molto difficile per la vita del Teatro –dichiarano Giambrone ed Arcà- programmata in tempi non sospetti, quando il reintegro del Fondo Unico per lo Spettacolo lasciava presagire grandi possibilità progettuali e di incremento della produttività, la rassegna è diventata la nostra risposta agli annunciati tagli finanziari e a chi pensa che l’opera e lo spettacolo dal vivo siano per pochi privilegiati.
Il riscontro che abbiamo avuto dimostra il contrario, e cioè che c’è voglia, fame di teatro musicale, che ai giovani questo genere interessa, che si possono avvicinare ancora ampi strati sociali che finora non erano raggiunti dal melodramma e dalla danza, e che anche questo è il dovere di un Teatro come quello del Maggio”.
Forte l’apprezzamento del Sindaco di Firenze Leonardo Domenici: ”La saldatura che si è creata con Recondita Armonia fra la città, il territorio e il suo teatro è il fattore più importante di questo riuscito esperimento: non si erano mai visti così tanti giovani in Corso Italia, risultato questo anche di un grande lavoro con le strutture scolastiche comunali, né tanti volti nuovi.
Segno che la strada intrapresa va nella giusta direzione, e che le Istituzioni pubbliche non possono ignorare il ruolo e il servizio che una Fondazione come il Maggio Musicale svolge per la comunità”.
Forti del successo, Sovrintendente e Direttore Artistico annunciano la volontà di continuare il progetto l’anno prossimo, con Verdi e la trilogia popolare costituita da Rigoletto, Trovatore e Traviata. Tagli permettendo.