Arezzo, 5 maggio 2007- A cena in un ristorante che cucina e si riscalda in modo sostenibile, per gustare piatti tipici toscani? Ad Arezzo è possibile grazie al “Contracting - servizio calore dagli agricoltori”, un modello austriaco che è diventato realtà anche in Italia. Tra i primi esempi di questo tipo uno proprio in provincia di Arezzo dove un’azienda che opera nel settore del legno-energia ha installato un impianto a cippato e vende il calore ad un ristorante. Altro esempio quello di un’impresa agroforestale di Bellagio (Como) che fornisce il calore a privati ed ha in gestione la centrale termica a cippato a servizio delle scuole del Comune di Erba.
Gli agricoltori, dunque, in forma associata, non si limitano più a fornire la materia prima (in questo caso il cippato) ma forniscono e vendono direttamente calore a terzi, nella logica della filiera dal bosco all’energia.
Il modello viene dalla Stiria ed è stato presentato ad Agrienergie 2007, la fiera in corso al Centro Affari di Arezzo, fino a domenica 6 maggio. Il servizio calore è pagato in funzione dei MWh erogati e contabilizzati. Si tratta di una delle tante opportunità che possono nascere da questo settore per l’agricoltura italiana. Tra gli obiettivi del progetto di Aiel quello di creare un sostanzioso aumento dell’uso di biomasse agroforestali e dell’integrazione del settore primario nel mercato energetico.
In Istria il Contracting è partito dal 1995 con un primo progetto. Nel 2003 è stato inaugurato il 100esimo progetto in Stiria, nei pressi di Graz. 100 progetti che hanno portato in questi anni all’installazione di 10,5 MWt valorizzando 30mila msr di cippato forestale locale e creando ben 21 posti di lavoro nel settore.
La Fiera Agrienergie 2007, in corso al Centro Affari di Arezzo organizzata da Regione Toscana, Arsia, Toscana Promozione con il contributo tecnico di Aiel e Pawlonia, vede la partecipazione di molte aziende operanti nel settore e degli Enti territoriali che si sono distinti nella promozione di queste tecniche in molte realtà rurali anche extraregionali, in particolare del Centro-Sud, si presenta con un salone specializzato ed una parte espositiva esterna, dove tutte le macchine presentate sono fatte funzionare per il pubblico.
«L’agricoltura e gli agricoltori hanno il diritto di entrare a pieno titolo nel panorama delle energie rinnovabili, perché dai campi, dai boschi, dagli allevamenti è possibile oggi produrre e risparmiare tanta energia creando opportunità per il settore.
Attenti però a non cadere in una tela controproducente che tolga importanti risorse all’agricoltura tradizionale del nostro Paese per dare spazio unicamente a colture “industriali”». E’ il monito di Giordano Pascucci, Presidente della Cia Toscana, durante il suo intervento di Arezzo, dove è in corso Agrienergie 2007, in occasione del convegno dal titolo “Lo sviluppo delle agrienergie: le politiche, i progetti, il ruolo degli agricoltori”. Il Presidente della Cia Toscana ha rimarcato l’importanza e la grande opportunità che per gli agricoltori può nascere dal settore della produzione di energia da fonti rinnovabile, ricordando però quanto sia necessario attivare un percorso che si integri con gli altri settori dell’agricoltura.
«Dobbiamo in questo senso – ha continuato Pascucci – cercare di creare piccoli impianti, vedi le centrali di teleriscaldamento sorte in Toscana, che diano vita a piccole filiere locali il tutto sfruttando le risorse a disposizione, penso in proposito alle foreste che in Italia, e in particolar modo in Toscana, rappresentano una potenzialità molto importante».
Basti pensare alla produzione del biodiesel, del bioetanolo, alla produzione di energia elettrica o termica con la combustione del legno e così via, tutte fonti attraverso cui è possibile creare sviluppo economico locale, occupazione, miglioramento ambientale e di conseguenza riduzione dell’inquinamento atmosferico oltre a dare uno slancio concreto alla nostra agricoltura che soprattutto per quei in crisi può trovare in questa direzione una svolta importante».
«In Toscana – continua Giordano Pascucci - sono molte le potenzialità per far decollare l’intero settore agroenergetico, ma è necessario che la Regione punti con decisione a politiche di sviluppo per le fonti energetiche rinnovabili di origine agricola e forestale e di supporto alle imprese del settore che si organizzano per coltivare, produrre e vendere energia. In questa occorre anche preparare un progetto nazionale, in vista della Conferenza nazionale sull’agricoltura indetta per luglio, che sappia mettere insieme le esigenze di tutte le realtà del Paese tutelando l’agricoltura tradizionale e integrandola con le nuove prospettive economiche».
Nel suo intervento il presidente della Confederazione italiana agricoltori della Toscana ha anche ricordato la necessità di far decollare al più presto misure di sostegno propedeutiche allo sviluppo del settore delle agrienergie. «La Finanziaria 2007 ha previsto numerose manovre di intervento per il settore delle energie rinnovabili – ha concluso Pascucci alla presenza del Sottosegretario del Mipaaf, Stefano Boco – è ora il momento giusto per far partire queste manovre e per creare nuovi stimoli allo sviluppo dell’intero comparto».