Una soluzione per salvare i 300 cani e 100 gatti ospitati al Canile del Termine e accuditi da più di 1000 volontari: ecco cosa ha chiesto la partecipata manifestazione che questa mattina ha attraversato le strade del centro di Firenze. Una struttura frequentata da decine e decine di donne e uomini straordinariamente appassionati che spesso sacrificano diverse ore della loro vita, ogni giorno, con piena gratuità, per mettersi al servizio di altri esseri senzienti che non possono ringraziarli con parole umane, ma spesso li gratificano ancora di più di quanto le parole potrebbero fare.
Alcune di queste persone compiono questi atti gratuiti e quotidiani da anni e anni. Per anni e anni migliaia di cani e gatti sono stati accuditi in questa struttura dal lavoro di questi volontari che hanno sopperito in pieno alle mancanze delle istituzioni pubbliche, costituendo ancora oggi un risparmio economico non indifferente soprattutto in tempi come questi di crisi di risorse. Da qualche anno, le più diverse autorità hanno posto sotto accusa il canile del Termine con una quantità e una varietà di accuse assolutamente inedita: abuso edilizio, abuso della professione veterinaria, appropriazione indebita, violazione delle leggi sugli scali aeroportuali e interferenza coi voli dell’Aereoporto di Peretola, mancata ottemperanza delle norme igienico – sanitarie.
I volontari non abbandoneranno mai i loro amici a quattro zampe e la manifestazione di oggi non è che il rilancio per una fase di lotta all'insegna del grido : "Giù le mani dal Canile".
"Una richiesta che noi sosteniamo con convinzione -afferma la consigliera comunale di Unaltracittà/Unaltromondo De Zordo- Vorremmo capire se le Amministrazioni comunali di Sesto Fiorentino e di Firenze intendono continuare a essere inadempienti, visto che non hanno costruito un canile come la legge richiede (L43/95) e da troppo tempo si favoleggia di un fantomatico Parco degli animali.
Saranno disponibili a individuare un terreno sul quale edificare una nuova struttura nella quale possano essere trasferiti gli ospiti del Termine?"
I Verdi di Firenze chiedono con fermezza che la politica si assuma in pieno le responsabilità di questa vicenda, che non la liquidi come fatto giudiziario e di tribunali, e che non si proceda ad alcun allontanamento o sgombero prima di aver assicurato un’alternativa concreta e immediatamente fruibile: "Non vogliamo, come Verdi, e non lo abbiamo mai fatto, mettere in dubbio la buona fede e il lavoro di accertamento delle autorità, né entrare quindi nel merito delle singole accuse, ma davvero negli ultimi anni non si può nascondere la netta sensazione di una volontà tenace di trovare comunque qualche pelo nell’uovo, di provarci, prima con quell’accusa, poi con quell’altra, pur di arrivare al fine che appare prestabilito: quel canile DEVE andarsene! Noi avremmo pensato che, di fronte al lavoro straordinario e gratuito di centinaia di persone, che sopperiscono alle mancanze del pubblico, le autorità, anche ove avessero accertato reali e inconfutabili mancanze e illegalità, avrebbero dovuto collaborare e sostenere queste persone al fine di superarle e sanarle, in una concezione del pubblico che aiuta e indica la strada, non solo capace di sanzionare e punire.
Niente di tutto ciò è successo, né alternative e progetti realistici di nuove strutture pubbliche sono emerse. Se poi ci si reca nella zona del Termine, e si alzano un po’ gli occhi, si vedono le gru di Ligresti che stanno iniziando il lavoro di cementificazione della piana di Castello, si vede quell’Aereoporto di Peretola, già fuori dei parametri di inquinamento ambientale e acustico, che molti esponenti politici vorrebbero ampliare ulteriormente oltre ogni misura… E non parliamo della nuova cittadella di Della Valle, mega speculazione con la scusa del nuovo Stadio, necessario, indispensabile, per liberare la zona di Campo di Marte, ma che certo non obbligatoriamente deve accompagnarsi ad una sorta di Milano 2 di berlusconiana memoria.
Potrebbe allora a buona ragione un comune cittadino pensare che forse questi sono i motivi veri per cui quel canile DEVE andarsene? E a quel cittadino, magari più interessato al benessere degli animali, ai valori di solidarietà e di socialità, e meno al cemento e agli affari, quale risposta danno le istituzioni?"