Sarà in libreria da martedì prossimo la più esaustiva monografia – si potrebbe dire “definitiva” – su Giovacchino Fortini, personalità tra le più carismatiche della scultura fiorentina in età tardo-barocca. L’opera, firmata da Sandro Bellesi e Mara Visonà, è pubblicata da Polistampa in due sontuosi volumi cartonati (640 pagine complessive, illustrazioni a colori, euro 140) e s’intitola Giovacchino Fortini. Scultura, architettura, decorazione e committenza a Firenze al tempo degli ultimi Medici.
Il lavoro ora presentato, dopo almeno cinque anni di studio e ricerca, consiste specialmente nella meticolosa integrale catalogazione della produzione artistica di Giovacchino Fortini: addirittura metà delle opere presenti sono inedite.
Giovacchino Fortini (1670-1736) si distinse nel corso della sua prolifica attività per opere importanti legate a vari settori artistici. Sebbene noto soprattutto per pregevoli statue in marmo e bronzo, egli legò il proprio nome ai campi della medaglistica, della scenografia, delle arti decorative e dell'architettura.
Proveniente da una nota famiglia di scalpellini di Settignano, fu educato allo studio delle arti plastiche a Firenze nelle scuole di Carlo Marcellini e Giuseppe Piamontini. Sotto il profilo stilistico, si distinse per l'adozione di formule eleganti distinguendosi rispetto a Giovan Battista Foggini, punto di riferimento imprescindibile per gli artisti toscani del tempo. Fortini ebbe incarichi di prestigio da parte di committenti illustri, fra cui la famiglia Feroni, i marchesi Bellavista, i marchesi Riccardi.
Giunse al culmine della carriera nel 1725 quando, a seguito del successo ottenuto come progettista per la chiesa di San Firenze, fu nominato “Architetto della Serenissima Real Casa Medicea”, succedendo al Foggini. In virtù di tale ruolo, Fortini ebbe legami molto stretti col Granduca Gian Gastone dei Medici e con la sorella di lui, Anna Maria Luisa, per i quali realizzò ritratti e sculture. Poco prima della sua morte, eseguì due colossali statue marmoree per la basilica di Sant'Antonio a Mafra in Portogallo.
Oltre a descrivere l’opera di Fortini, il volume offre una panoramica su tutti gli aspetti caratterizzanti il periodo storico che vide la fine della dinastia Medicea: non solo l’arte ma anche il contesto politico e sociale.
E costituisce la prima monografia completa mai dedicata a un artista toscano del tardo barocco.
(Antonio Pagliai)