PONTASSIEVE– Le opere di Antonio Ligabue in mostra a Pontassieve in provincia di Firenze. Dopo la retrospettiva dedicata a Renato Guttuso, il capoluogo della Valdisieve – territorio collinare a pochi chilometri da Firenze - ospita un’altra importante esposizione dedicata ad un grande artista del novecento. In questa occasione l’amministrazione accoglie nella sua sala espositiva la forza e la grande espressività di Antonio Ligabue, pittore che ha saputo trasformare e raccontare la vita quotidiana con grande umanità, alternando la ferocia della natura, l’inquietudine e la sofferenza con la serenità agreste.
La mostra si svolgerà nella Sala delle Colonne, lo spazio espositivo che nata lo scorso anno nel centro storico di Pontassieve, e prenderà il via il 14 dicembre (inaugurazione il 13) e si protrarrà per 6 mesi fino al 7 giugno.
In questi 6 mesi di presenza del grande pittore a Pontassieve si potranno ammirare ben 49 opere: 27 dipinti, 14 sculture ed 8 disegni, grazie al “Centro Studi & Archivio Antonio Ligabue” di Parma. Curatore dell’evento è Pierfrancesco Listri la consulenza scientifica di Augusto Agosta Tota.
La mostra vede la partecipazione della Regione Toscana e della Provincia di Firenze, il patrocinio dell’agenzia per il turismo di Firenze e la collaborazione della Soprintendenza Speciale per il polo Museale Fiorentino ed il contributo importante di molti sponsor privati.
Ligabue nasce a Zurigo, in Svizzera, nel 1899 da madre italiana prenderà il suo cognome da Bonfiglio Laccabue che qualche anno dopo sposa la madre, nome che poi verrà cambiato dallo stesso artista in Ligabue. Nel 1918, l’artista viene espulso dalla Svizzera e mandato a Gualtieri, comune di origine del padre.
E’ proprio in questo periodo della sua vita che Ligabue inizia a dipingere ed a vivere, errante, per le campagne emiliane e con le notevoli difficoltà dovute al fatto di parlare soltanto il tedesco. Molti artisti e benefattori lo ospitarono nelle loro case ma Ligabue non si fermò mai a lungo da loro, ci sono anche stati lunghi periodi passati nelle cliniche psichiatriche. La sua fama dagli anni ’40 in poi si è ingrandita sempre di più fino a che nel 1961 riuscì anche a realizzare la prima grande mostra a Roma e di seguito in altre città.
La morte dell’artista è avvenuta nel 1965, ma la sua fama resiste tutt’ora.