Mentre continua con successo la mostra Morire di classe, foto di Carla Cerati sui manicomi in Italia nel 1968, San Salvi accoglie un libro fotografico sugli "indesiderati" di oggi. Giovedì 20 novembre alle ore 17,30 verrà presentato il libro fotografico Luogo di luoghi comuni di Lucio Trizzino, edito dall'Associazione Aurora e Fuori Binario, giornale di strada dei senza dimora. Ingresso libero.
Le foto di Lucio Trizzino sono un obbiettivo aperto e sensibile, una testimonianza di storie e volti che abitano l'arco di San Pierino, gli "indesiderati" minacciati di estinzione nella città della "tolleranza zero" da cittadini e istituzioni.
Nell'introduzione al libro, il cui ricavato andrà a sostegno delle associazioni Aurora e Fuori Binario - editori in proprio del volume, Giorgio Amitrano denuncia: "Le immagini che vedete in questo libro aprono una fase nuova e diversa del suo (ndr. di Trizzino) lavoro. Non più volti ricorrenti sulle pagine di cultura dei giornali, non più tratti, abiti, gesti che testimoniano l'appartenenza a una comunità intellettuale, ma facce sconosciute, di persone diseredate, marginali, che si distinguono, se mai, per il loro status di disappartenenza.
(...) Questo luogo di deriva si chiama Arco di S. Pierino ed è un passaggio coperto fra Piazza S. Pier Maggiore e Via dell'Oriuolo a Firenze. (...) Se il progetto anti-degrado dovesse realizzarsi fino in fondo, queste foto diventeranno forse la sola testimonianza di una delle varie tipologie umane - stavo quasi per scrivere "etnie" - oggi minacciate di estinzione nelle città italiane della tolleranza zero. (...) Grazie al lavoro di Lucio Trizzino invece siamo in grado di riconoscere e apprezzare la bellezza di ognuno di loro, la freschezza che emerge da quei volti sciupati (...) e vorremmo bucare lo schermo che ci separa da loro per entrare nelle fotografie, e trovarci sotto l'arco di San Pierino ad ascoltare con calma, ad una ad una, le loro storie."
Immediato il legame con l'autore che attualmente impegna la ricerca dei Chille: parliamo naturalmente di Pier Paolo Pasolini, e proprio l'accoppiata Pasolini-Caravaggio spicca nell'analisi artistica di Carlo Sisi, intitolata Suite fiorentina, che con l'affettuosa testimonianza di Giorgio Tani - Noi popolo dell'Arco: sul miracolo compiuto nel riuscire "a superare l'imbarazzo del farsi fotografare (creando un) rapporto fotografo-persone aperto, chiaro, di piena fiducia" - completa l'appassionata introduzione al libro.
All'incontro di San Salvi - oltre agli autori e naturalmente in primis a Lucio Trizzino - sarà presente la giornalista Raffaella Galamani.
Un'ultima, bella osservazione.
Trizzino ha invitato tutti i soggetti delle sue foto a scrivere un commento alle immagini che, una volta realizzate, via via donava loro e che avrebbero poi composto il libro. Ne è nato un piccolo, straordinario racconto pasoliniano. Tra le tante frasi, citiamo, a commento della foto Orchestrina: "Ci riuniamo per provare la nostra musica. Il sound c'è, noi lo sentiamo, ma ci mancano sempre gli strumenti."; a fianco alla foto La dispersa sotto l'Arco "Cerco la persona che vorrei essere ma non la ritrovo nemmeno guardandomi nello specchio.
Cercando me stessa sotto questo arco non trovo altro che dispiacere e mi sento un fiore appassito che non ha motivo di vivere il giorno successivo."; e infine nella foto intitolata Terzetto "Sì, Vladimir Luxuria, io e l'altra Cinzia siamo davvero un fantastico terzetto".