Una riflessione a tutto campo sull’impegno terapeutico, sulla lotta che uno psichiatra innamorato del suo mestiere deve sostenere quotidianamente, contro i miti, i risentimenti, le paure che accompagnano, fin dai primordi la vita e l’opera di psichiatri e psicofarmaci, in una parola, sul rapporto perverso che si instaura con chi si prende cura di noi, che temiamo, invidiamo, ma del quale sappiamo, di non poter fare a meno. Un’analisi divulgativa (unica nel suo genere) e accurata di tutti quei preconcetti che circondano l’immaginario collettivo legato a ciò che evoca il solo sentir parlare di psicofarmaci, psicoterapia ed effetti collaterali legati all’uso e all’abuso di questi.
L’autore ripercorre, a tratti in modo ironico, quella che è la storia degli psicofarmaci e della scienza psichiatrica, vittima del comune pregiudizio, raramente esplorata, con uno spirito di apertura che normalmente dovrebbe caratterizzare un approccio maggiormente deontologico alla conoscenza e all’approfondimento scientifico. Il libro, opera divulgativa, parte da una tesi che è risolvibile e riassumibile con una significativa frase del grande filosofo Karl Popper “Non esiste idea scientifica che possa essere provata definitivamente vera, per quanto siano le prove e le verifiche sperimentali che la confermano.
Viceversa, un solo esperimento che si pronunci in senso contrario è sufficiente a far cadere l’idea. La scienza in altre parole, avanza soltanto dimostrando la falsità di idee più vecchie, alla ricerca di teorie di più estesa validità”.
L’autore
Michele Conte si è laureato in medicina con lode, e si è specializzato in Psichiatria, conseguendo poi la specializzazione in Psicoterapia Comportamentale e cognitiva. Ha fatto parte dell’Unità di Psicopatologia e Psicofarmacologia Funzionale, all’interno del Dipartimento di Scienze Neurologiche e Psichiatriche dell’Università di Firenze, collaborando con numerosi studiosi internazionali, tra cui Herman Van Praag.
Si è occupato nel corso degli anni di diversi settori della psichiatria: valutazione neurofisiologica e neuropsicologica in soggetti psicotici; ha partecipato a numerosi trials psicofarmacologici; ha effettuato studi clinici sull’aggressività. Si è occupato del trattamento della vittime di violenze sessuali, collaborando alla costituzione del Centro di Riferimento Regionale per la violenza e abuso su minori e donne dell’Azienda Ospedaliera Careggi di Firenze .
Ha condotto studi di epidemiologia pubblicati su riviste internazionali autorevoli tra cui Psychiatric Services. Attualmente è docente di psicofarmacologia presso numerose scuole di specializzazione e master post universitari.
