Nei primi 9 mesi dell’anno secondo i dati forniti da Quadrifoglio si conferma il calo della produzione dei rifiuti, in diminuzione di circa il 5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente: il comune dove è più consistente tale decremento è Calenzano, con il - 10,70%
Nei giorni scorsi a Empoli è stata effettuata un'indagine demoscopica di Ipsos, per conto dal Partito democratico. L'indagine era volta a rilevare le dinamiche dell'opinione pubblica. Per il campione intervistato l'agenda delle priorità si apre con la necessità di un rilancio economico (il 53% mette questa come prima scelta), proprio a causa del contesto eccezionalmente negativo che si è prodotto per la crisi economica globale e che provoca anche nei cittadini empolesi la richiesta al governo locale di fare la propria parte, sostenendo e incentivando lo sviluppo con gli strumenti che gli sono propri.
“L’economia reale, quella fatta e sostenuta quotidianamente dalle numerosissime piccole e medie imprese (costituiscono oltre il 90% delle 108.777 aziende di Firenze e provincia), non può pagare le ripercussioni di una crisi che ha un’origine esclusivamente finanziaria.
Occorre che gli istituti di credito, in primis le banche del territorio, pongano una maggiore attenzione alle esigenze e necessità di quelle forze produttive che, concretamente, si confrontano con il mercato, sono il fulcro dell’economia italiana e fiorentina in particolare, creano sviluppo, generano posti di lavoro e portano nel mondo il nome di Firenze”. E’ così che Antonio Catanese, presidente di Confartigianato Imprese Firenze, commenta la crescita delle revoche dei fidi bancari e l’aumento delle richieste di rientro degli affidamenti rivolte dagli istituti bancari alle piccole e medie imprese di Firenze e provincia a partire da settembre 2008, quando lo tsunami finanziario ha iniziato ad abbattersi su mercati internazionali.
La crisi che ha colpito il sistema finanziario si sta traducendo per le piccole imprese artigianali e del commercio in colpi difficili da sostenere: aumento esponenziale del costo del denaro (il tasso di riferimento per i finanziamenti a tasso variabile l'Euribor è più che raddoppiato negli ultimi tre anni con pesanti effetti sulle rateizzazioni), revoca dei fidi concessi, richieste di rientro degli affidamenti, stretta sulla concessione di finanziamenti a medio-lungo termine difficilmente erogati se non sulla base di gravose garanzie.
“La crisi per l’economia reale è appena agli inizi - ha spiegato il direttore di CNA Firenze Luigi Nenci nell’ambito dell’incontro organizzato questa mattina dall’associazione fiorentina – i suoi effetti si manifesteranno nel 2009 e saranno pesanti.
Per il prossimo anno si stima infatti una riduzione, in termini occupazionali, fra i 35/50 mila dipendenti a livello regionale. A Firenze, le imprese sono più esposte con il sistema bancario rispetto al Nord Italia quindi, il ruolo delle banche è ancor più importante: ciò che chiediamo è di non chiudere il credito, sia quello a breve termine per garantire la liquidità, sia quello a medio - lungo termine che assolve ad una funzione anticiclica e quindi aiuterebbe a riattivare il circolo virtuoso”.