I 37 miliardi di debito della Telecom sta provocando una crisi nel settore del subappalto penalizzato dai minori investimenti e dal calo delle commesse. Nel territorio le ditte più importanti sono Sirti, 100 dipendenti, Mazzoni, 60 dipendenti e Ciet Impianti, 35 dipendenti. L’intero settore conta a Firenze circa 400 addetti ma negli ultimi mesi ci sono stati ritardi nel pagamento degli stipendi. Adesso secondo le organizzazioni sindacali sarebbero un centinaio gli addetti a rischio cassa integrazione.
Telecom ha rinviato fino al 21 dicembre la presentazione del piano industriale mentre procede l’opera di riorganizzazione interna. Le aziende del subappalto si occupano da sempre dell’attivazione e manutenzione delle linee telefoniche. Le varie Sirti, Mazzoni e Ciet, se in difficoltà a smaltire le commesse subappaltano a loro volta a ditte piccolissime. Da oltre 6 mesi sembra che Telecom non paghi i lavori già effettuati da Sirti, Mazzoni e Ciet che, a loro volta, non pagano le piccole aziende che riversano il problema sui lavoratori.
Gli altri operatori telefonici stanno attuando le stesse scelte di Telecom. Ovviamente la situazione rischia di riverberarsi sulla tenuta finanziaria delle aziende e sui servizi offerti alla clientela, ad esempio, la mancata riparazione guasti e la carente manutenzione delle centraline. Presso il Ministero dell’industria si è recentemente tenuto un incontro, su richiesta delle organizzazioni sindacali, al quale non ha preso parte né il Ministro né il sottosegretario con delega specifica. Sul piano locale nell’ambito del confronto circa singole vertenze i sindacati si sono attivati per chiedere alla regione Toscana un tavolo generale con tutte le istituzioni interessate.
Le istituzioni hanno espresso la loro disponibilità