Firenze,20 ottobre 2008- Si svolgerà domani a Firenze la manifestazione regionale contro la Legge 133, organizzata da Cgil, Cisl e Uil della Toscana, che vedrà confluire a Firenze anche docenti e studenti di Pisa e Siena. La manifestazione unirà la forte protesta che in queste settimane è esplosa negli enti di ricerca e nelle università toscane per chiedere al Governo di modificare le scelte contenute della legge 133 e ritirare l’emendamento che blocca le stabilizzazioni. Il percorso rappresenta simbolicamente la richiesta che il mondo della ricerca toscano rivolge alle proprie istituzioni locali, affinché ci sia una netta presa di posizione in difesa del ruolo pubblico della ricerca e della formazione, contro la scelta del Governo di tagliare i finanziamenti, bloccare le assunzioni, espellere i nostri ricercatori, svendere i patrimoni degli Atenei con la loro trasformazione in fondazioni di diritto privato.
Alla fine della manifestazione (circa alle ore 14.00) è convocata l'assemblea generale dei Ricercatori della Toscana presso la facoltà di Lettere in P.za Brunelleschi.
Saranno presenti i ricercatori d Firenze, Pisa e Siena ed anche rappresentanze dei ricercatori a tempo determinato e dei docenti a contratto.
Intanto il polo didattico dell'Universita' di Firenze e' occupato. Lo ha deciso stamani un'assemblea degli studenti. Dopo una prima fase di intensa analisi della Legge 133/08 e dei suoi gravissimi effetti sull'Università Pubblica, più di 1500 studenti del Plesso Didattico di Viale Morgagni, in uno scroscio lunghissimo di applausi hanno deciso di OCCUPARE gli spazi del Plesso Didattico, sede su cui insistono le Facoltà di Scienze MM.FF.NN., Ingegneria, Farmacia e Medicina.
“W la democrazia e la partecipazione -affermano il Coordinatore di Forza Italia Giovani Firenze,Tommaso Villa e i Responsabili Universitari Niccolò Macallè ed Alessio Paoli- dopo la totale assenza di votazioni in merito alla forma di protesta scelta dal Collettivo con i presenti all’Assemblea.
Coloro che si dipingono sempre come i paladini della democrazia hanno preferito non votare l’occupazione oggi ma imporla sulla base del “mi sembra chiaro che..” insomma alcuni studenti decidono per tutta la platea. Vergogna! Non è che forse si temeva una votazione non del tutto favorevole a questa forma di protesta? Lo pensiamo perché molti dei presenti davanti al nostro intervento hanno deciso di applaudire.”
Come mai il sindaco, dal dicembre 2004 ad oggi, non ha mai svolto il proprio dovere, come indicato dal Consiglio comunale, per agevolare la vita degli studenti fuorisede? A chiedere spiegazioni il consigliere Giovanni Donzelli (AN-Pdl).
«Il 6 dicembre 2004 - ricorda l'esponente del centrodestra - il consiglio comunale ha approvato un ordine del giorno che impegnava il sindaco a convocare un tavolo di confronto con i sindacati proprietari e degli inquilini, rappresentanti dell'università, dell'azienda regionale per il diritto allo studio e di tutte le liste studentesche presenti negli organi universitari, per valutare strategie utili a rendere concretamente usufruibile il contratto tipo per studenti fuorisede». «Da quella data ad oggi - prosegue Donzelli - non è mai stato fatto niente dall'amministrazione per attuare questo atto di indirizzo che avrebbe permesso un miglioramento della vita studentesca.
Intanto il consiglio tematico sull'università, immaginato per evidenziare presunte criticità nell'azione del governo nazionale, è stato rinviato per motivi personali di un componente del consiglio comunale». «Nel frattempo - sottolinea il consigliere di AN - gli assessori si sono attivati in più sedi, tra cui anche il Salone dei Duecento, per organizzare comizi e critiche all'operato del Governo».