A 70 anni di distanza da quel 1938 che vide l'emanazione delle leggi razziali e il loro tragico impatto sulla società italiana, la Regione Toscana e l'Università promuovono tra ottobre e dicembre un ciclo di 4 incontri con un occhio al passato e uno al presente.
L'iniziativa vuole mantenere viva la memoria su quei fatti ma anche stimolare un confronto tra l'esperienza di allora e lo scenario odierno, dove sono sempre più frequenti episodi di razzismo.
Durante le 4 giornate di studio, organizzate insieme ai tre atenei toscani, alla Scuola Superiore Normale di Pisa e all'Università per Stranieri di Siena, le leggi razziali verranno analizzate sotto diversi punti di vista, storico e giuridico, in una prospettiva interdisciplinare che permetta una comprensione completa di fatti e avvenimenti.
Dopo la promulgazione del decreto del 5 settembre 1938, firmato proprio in Toscana, a San Rossore e contenente 'Provvedimenti per la difesa della razza nella scuola fascista', centinaia di professori incaricati, assistenti di ruolo e liberi docenti vennero espulsi dalle Università.
La persecuzione non conobbe tregua fino all'armistizio del 1943 ed ebbe il suo culmine nel periodo della Repubblica sociale, che con le sue strutture amministrative es! ercit&og rave; un ruolo determinante nella caccia agli ebrei e nella depredazione dei loro beni.
Il primo dei 4 incontri si terrà il 24 ottobre presso il Dipartimento di Diritto Pubblico della Facoltà di Giurisprudenza di Firenze.
Seguiranno Siena, il 20 novembre, presso il Dipartimento di Scienze della Comunicazione della Facoltà di Lettere e Filosofia; ancora Siena, il 28 novembre, presso il Dipartimento di Scienze Umane dell'Università per Stranieri ed infine Pisa, il 1° dicembre, al Dipartimento di Storia della Scuola Normale Superiore di Pisa.