In occasione del centenario della nascita di Simone de Beauvoir, l’Istituto Francese di Firenze e l’Assessorato alle pari opportunità e cultura delle differenze del Comune di Firenze organizzano il 17 e 18 ottobre 2008 un omaggio alla scrittrice francese, dal titolo Simone de Beauvoir 1908/2008.
Coordinato da Sandra Teroni, già docente di Lingua e Letteratura Francese presso le Università di Pisa, Firenze e Cagliari e studiosa dell’opera letteraria di Sartre e Beauvoir – l’evento ha l’obiettivo di mettere in evidenza l’attualità del pensiero di Simone de Beauvoir e l’importanza che riveste la conoscenza della sua opera per le nuove generazioni.
Il secondo sesso di Simone de Beauvoir è infatti il libro che ha segnato non solo il pensiero ma la storia delle donne in maniera incontestabile e ormai incontestata.
La formulazione lapidaria “Donna non si nasce, si diventa”, che riassume il rifiuto del primato del biologico, colpiva al cuore, sessanta anni fa, l’edificio delle rappresentazioni collettive e segnava una vera e propria rivoluzione concettuale.
Ma l’opera di Simone de Beauvoir continua ad appassionare studiose e lettrici anche per lo straordinario intreccio fra vissuto, creazione romanzesca, elaborazione teorica, interminabile e articolato racconto autobiografico, attraverso cui il “Castoro” – così fin dai suoi vent’anni la chiamavano affettuosamente ma non senza un qualche paternalismo Sartre e i suoi amici – ha realizzato il suo progetto di vita, di libertà e di scrittura.
Per questo la manifestazione sarà inaugurata da una giornata di studi, venerdì 17 alle ore 16, presso l’Istituto Francese di Firenze (Piazza Ognissanti 2), dedicata alla rilettura dell’opera maggiore della scrittrice e filosofa.
La aprirà, con un ritratto a tutto tondo, Danièle Sallenave, scrittrice internazionalmente affermata e più volte premiata, autrice della più recente e corposa biografia dedicata alla Beauvoir, Castor de guerre (ed.
Gallimard 2008). A seguire, i contributi critici di: Maria Teresa Giaveri, docente di letterature comparate all’Istituto Universitario Orientale di Napoli, che proporrà un percorso di lettura ‘ammirata’ delle Memorie di una ragazza perbene, con una riflessione su alcune scelte strutturali e tematiche del testo; Eliane Lecarme-Tabone, dell’Università di Lille III, autrice in particolare di due recenti volumi editi da Gallimard sulle Memorie di una ragazza perbene e sul Secondo sesso, che analizzerà i rapporti tra quest’ultimo e l’autobiografia; Gabriella Paolucci, docente di sociologia all’Università di Firenze e studiosa di Pierre Bourdieu, che proporrà un confronto tra l’analisi della Beauvoir e quella del sociologo francese sul dominio maschile e le complicità femminili.
La serata proseguirà con la proiezione, alle ore 21, del film-intervista Sartre-Beauvoir, portrait croisé, realizzato da Madeleine Gobeil e Claude Lanzmann nel 1967 per la TV canadese.
Si tratta di un documento eccezionale, non solo per le bellissime immagini, ma perché per la prima volta la celebre coppia concedeva a due persone del loro entourage (Lanzmann, autore di Shoah, sarebbe diventato direttore dei “Temps Modernes”) di farsi intervistare nella loro intimità. Sarà presente in sala per introdurre il film Madeleine Gobeil, letterata, giornalista, direttrice della arti e della cultura all’Unesco fino al 1997.
Sabato 18 dalle 9,30 (Educatorio del Fuligno, via Faenza 48), seconda giornata con una Tavola rotonda che riunirà: Rossana Rossanda, Dacia Maraini, Anna Scattino, Simona Argentieri, Francesca Moccagatta, Mercedes Frias.
I loro interventi verteranno sull’attualità del Secondo sesso in una società come la nostra, in cui la donna ha conquistato molti spazi e ha indubbiamente maggiori opportunità ma che non registrano un’incisiva modificazione della struttura sessuata della società; sul perdurare di una interiorizzazione, più o meno consapevole, del modello maschile; sulle forme attuali del dominio maschile e della complicità femminile; sulle possibilità del pensiero universalista di Simone de Beauvoir di aiutare una crescita collettiva in società in cui è destinata ad aumentare la presenza di donne provenienti da culture altre, che sopportano una doppia emarginazione, in quanto donne e in quanto immigrate.