Firenze, 16.10.2008- Con la pubblicazione del volume di Giuseppe Toderi e Fiorenza Vannel Monete italiane del Museo Nazionale del Bargello. Vol. V Lazio - Italia Meridionale - Sicilia (ed. Polistampa, pp. 328, 129 tavv., 8 tavv. col. f.t., euro 85) si conclude definitivamente l'importante progetto editoriale "Medaglie e monete del Museo Nazionale del Bargello" che in cinque anni, dal 2003 ad oggi, ha portato alla realizzazione di ben 9 volumi contenenti l'accurata classificazione delle monete (in 5 volumi) e delle medaglie (in 4 volumi) conservate al Museo del Bargello.
L'imponente raccolta numismatica conservata oggi nelle sale del museo fiorentino ha una storia segnata gravemente da errori e dimenticanze: confluita alcuni anni fa nel Gabinetto Numismatico degli Uffizi, fu poi smembrata e consegnata in gran parte al Museo Archeologico, dove finirono erroneamente anche oltre 17.000 pezzi, conservati per anni nel deposito del museo senza essere né catalogati, né fotografati, praticamente ignoti anche agli specialisti.
L'errore di assegnazione venne corretto nel 2001: la raccolta fu allora trasferita al Bargello, museo più idoneo e pertinente dal punto di vista cronologico, e si arricchì negli anni successivi di numerosi lasciti e acquisizioni.
Fu proprio in seguito alla ricomposizione e all'arricchimento della collezione che fu deciso di affidarne la catalogazione a Giuseppe Toderi e Fiorenza Vannel Toderi, la coppia di illustri specialisti, da tempo ispettori onorari della Soprintendenza fiorentina, che con pazienza e abnegazione ha studiato e catalogato in questi anni tutto il repertorio di monete e medaglie conservate al Bargello, dando vita al primo catalogo esauriente e completo di questo genere.
Attualmente al Bargello è conservata una delle più importanti collezioni numismatiche al mondo: la sua attuale consistenza è di 15.600 monete e 7.600 medaglie, 2.095 gettoni, 422 tessere mercantili, 431 placchette, 109 bolle plumbee, a cui vanno aggiunti 2.761 sigilli e 1.509 coni e punzoni.
Le monete, sia straniere che italiane, comprendono esemplari rari e in buono stato conservativo e, grazie ai diversi momenti storici in cui sono state acquisite nonché agli svariati interessi personali dei loro antichi acquirenti, sono del massimo interesse per gli studiosi. (Daria Domenici)