E con loro tutte le squadre della Valdelsa, dalla serie D alla Promozione. Radio Rosa, l'emittente che da quasi trent'anni segue in diretta gli incontri dei vari campionati di calcio, ritiene eccessive le richieste della LegaPro per garantire la trasmissione delle gare della ex C2 secondo una tradizione ormai consolidata. E quindi Poggibonsi e Colligiana, le formazioni principali dell'intero comprensorio e di maggior richiamo per gli sportivi, potrebbero andare incontro a un malaugurato black-out.
“Non dipende dalla nostra volontà. Siamo in presenza di una sorta di ricatto – afferma Mauro Nencioni, editore di Radio Rosa – visto che da parte della LegaPro vengono richieste cifre sempre più alte per trasmettere in esclusiva i novanta minuti delle gare di Seconda Divisione. In alternativa, abbiamo la possibilità di trasmettere al massimo tre minuti: un tempo troppo limitato, che va a scapito di un programma che è invece un punto di riferimento per gli sportivi della Valdelsa. Tra l'altro abbiamo conosciuto le decisioni soltanto adesso, a pochi giorni dall'inizio della stagione: una situazione impossibile da gestire.
La conseguenza? Il programma “Diretta gol” è a forte rischio per domenica prossima. Per il prosieguo non lo sappiamo, attendiamo sviluppi”. Ma i presupposti non sono rassicuranti, ad ascoltare le parole che giungono dalla sede di Radio Rosa: “Eravamo intenzionati a formulare un'offerta – spiega ancora Nencioni – che però è di gran lunga inferiore a quanto ci viene richiesto come soglia minima. Di questo passo, saranno penalizzati gli ascoltatori e in particolare i tifosi delle squadre valdelsane, Poggibonsi e Colligiana, ma anche gli appassionati delle formazioni dilettantistiche, Sangimignano, Certaldo, Virtus Poggibonsi, Castelfiorentino, Staggia, Gracciano, che seguono da tanti anni il programma domenicale di Radio Rosa.
E' giusto che gli ascoltatori sappiano – conclude Nencioni – che la situazione non deriva dalla nostra volontà, bensì da un sistema calcio che finisce per colpire tanti piccoli club, che corrono adesso il serio pericolo di restare senza voce”.