Perché è stata distrutta la condotta sotterranea di via Alamanni? A chiedere spiegazioni, con una interrogazione, il consigliere Giovanni Donzelli (AN-Pdl). «Nella strada - scrive l'esponente del centrodestra - si stanno eseguendo i lavori per realizzazione della tramvia. Nei giorni scorsi gli operai, all'altezza dell'ufficio postale, stavano distruggendo una antica e grande condotta a volta costruita in pietre e mattoni presente dal lato degli edifici della strada.
Tale condotta si trovava a circa 80 centimetri sotto il piano stradale e che, a sua volta, era protetta da una soletta di circa 20 centimetri di calcestruzzo». «La struttura - prosegue l'interrogazione - non conteneva solo degli scarichi, che peraltro non sono stati protetti e quindi esalano cattivo odore e vapori di liquame. Un condotto di acqua che scorreva abbondante, fresca e pulitissima è stato riempito ed ostruito dai materiali di risulta dell'escavatore. Nel recupero urbano di Firenze tra la fine dell'800 e i primi decenni del '900, inclusa tra le opere realizzate anche la costruzione della stazione centrale, sono stati interrati dei corsi d'acqua e deviati verso sud anche per favorire la costruzione degli odierni lungarni».
Donzelli vuole sapere «come mai è stata distrutta così malamente tale condotta considerato il fatto che la tramvia dovrebbe passare dal lato opposto di via Alamanni»; «se verrà ripristinata nella sua completa funzionalità e non lasciata ostruita da materiali di risulta e, in caso risposta affermativa, se verrà ripristinata anche la separazione tra la condotta di acqua pulita e quella di scarico»; «quante altre volte nel corso dei lavori eseguiti per conto dell'amministrazione comunale si sono verificate analoghe situazioni che potrebbero essere state "frettolosamente" risolte»; «se l'amministrazione ha preso in considerazione l'idea di sfruttare adeguatamente quel corso d'acqua sotterraneo, vista la crisi idrica di questi tempi».