Proseguono i lavori di recupero e messa in sicurezza del complesso architettonico che ospita l’Istituto d’Arte di Porta Romana di Firenze. Il 21 luglio scorso è stato approvato il progetto esecutivo per il restauro del terzo lotto, costituito dagli ambienti (disposti su tre livelli) che attualmente ospitano i servizi didattico - amministrativi ai primi due piani e la sezione di pittura all’ultimo. I lavori riguarderanno: l’adeguamento funzionale e normativo dell’Istituto, imposto dalla necessità di soddisfare le prescrizioni normative vigenti per l’utilizzo scolastico e ad assicurare condizioni di agibilità delle superfici consone alla destinazione scolastica.
L’adeguamento impiantistico, finalizzato a rinnovare la dotazione esistente ed incrementare il livello di efficienza energetica dell’edificio con la realizzazione di un nuovo impianto di riscaldamento a pannelli radianti e la sostituzione integrale della rete elettrica. La conservazione del contesto monumentale necessaria a consentire l’esecuzione delle opere di adeguamento nel rispetto delle peculiarità storiche ed architettoniche.
“Per rispettare a pieno il valore storico dell’Istituto d’Arte di Porta Romana - spiega l’Assessore provinciale al Patrimonio e all’Edilizia, Stefano Giorgetti - gli interventi di restauro rispetteranno rigorosamente tutti i caratteri novecenteschi che caratterizzano la struttura, compatibilmente con le esigenze di adeguamento all’uso moderno.
“L’intervento – prosegue l’Assessore - avrà una durata di circa 17 mesi ed un importo complessivo di 1.755.000,00 euro. Ancora una volta la Provincia di Firenze dimostra il suo impegno nel garantire l’utilizzo in sicurezza degli impianti da parte degli studenti. Questi interventi – conclude – si inseriscono nel quadro dei cospicui finanziamenti che l’amministrazione provinciale ha destinato e sta destinando all’edilizia scolastica nel corso del 2008”.
Il Capogruppo in Consiglio provinciale Luca Ragazzo e il Portavoce dei Verdi della Provincia di Firenze Tommaso Grassi hanno effettuato, alla presenza di alcuni cittadini della zona, un sopralluogo ieri sera alle ore 20.00 presso il parcheggio della Soprintendenza in Via Madonna della Pace al Bobolino.
“Abbiamo constatato e ripreso con foto e video la presenza fuori orario d’ufficio di oltre 70 auto già parcheggiate quando siamo arrivati ed altre se ne sono aggiunte durante il nostro sopralluogo.
– dichiarano i due esponenti del Sole che ride - Una volta riempito il parcheggio della Soprintendenza, da poco realizzato, le auto hanno proseguito oltre il cancello della Villa cercando il posto per parcheggiare all’interno del giardino inferiore che sfocia su Porta Romana”. “A questo punto è evidente che ci sono molte contraddizioni emerse in questi mesi sull’uso del parcheggio – affermano i Verdi -: ufficialmente al momento della costruzione il Comune ha dichiarato che il parcheggio era esclusivamente per i dipendenti della Soprintendenza e quindi utilizzabile soltanto negli orari di ufficio, mentre grazie al sopralluogo fatto ieri e soprattutto grazie alle testimonianze di cittadini residenti nella zona abbiamo accertato che il parcheggio è utilizzato anche dopo l'orario di ufficio come spazio per gli addetti ai lavori che operano presso l'arena estiva di Boboli, quindi anche con mezzi pesanti, come tir”.
“Altre difformità, rispetto a quanto dichiarato ufficialmente dalla Soprintendenza e dal Comune, riguardano il numero massimo di macchine che avrebbero potuto sostare nella nuova area di parcheggio – dichiarano gli esponenti Verdi – 70 dovevano essere al massimo i veicoli in sosta: purtroppo è prassi vedere all’interno ben più di 70 macchine giornalmente parcheggiate, durante l'orario d’ufficio ma soprattutto fuori.”
“Avevamo già constatato che il parcheggio imposto dalla Soprintendenza ai cittadini del Bobolino aveva privato la zona di un’area verde fruibile creando un un traffico veicolare non è per niente conforme al contesto di viabilità della zona – dichiarano rispettivamente Ragazzo e Grassi - Il comportamento e le dichiarazioni del comune e della Soprintendenza riguardo il parcheggio sono frutto di un metodo contraddittorio poco chiaro nei confronti dei cittadini: prima viene detto ai cittadini che il parcheggio è fatto per i funzionari della Soprintendenza, da utilizzare solo negli orari di ufficio, nel numero di 70 posti, chiudendo il parco nella parte inferiore, e nei fatti il parcheggio è usato per le iniziative estive del Comune a Boboli, ben oltre gli orari di ufficio, ben oltre il numero di 70 posti auto e utilizzando comunque l'ingresso inferiore del parco per arrivare al parcheggio della Soprintendenza".
“Chiediamo per questo che sia fatta chiarezza sull’uso del parcheggio e che fino a quando tutti gli aspetti ambigui non saranno chiariti dalla Soprintendenza e dal Comune, ciascuno per i propri compiti, - chiedono concludendo il Capogruppo Ragazzo e il Portavoce Grassi – è necessario che sia revocato ogni tipo di autorizzazione in scadenza, come il passo carrabile, e il parcheggio provvisoriamente limitato al solo uso strettamente connesso all’attività della Soprintendenza”.
A tal fine il consigliere comunale Gianni Varrasi ha presentato una interrogazione in Comune.