Firenze, 10 Gennaio 2008- Seconda puntata: dopo la conferenza stampa di dicembre in cui la Sovrintendenza ai Beni architettonici di Firenze spiegava cosa significasse “riqualificazione” delle Scuderie di Porta Romana (ovvero chiusura del passo carrabile sulla piazza; spostamento del traffico degli alunni e dei professori dell’Istituto d’Arte cioè gambe, motori e ciclomotori sull’asse viale Macchiavelli – via del Mascherino – via Madonna della Pace – via del Bobolino – via del Baluardo; creazione di un parcheggio retrostante l’istituto per la Sovrintendenza e per qualche altro fortunato della scuola o meno), bypassando completamente le proteste degli abitanti del Bobolino, questi ultimi oggi decidono di indire una conferenza stampa in cui il loro comitato spontaneo, nato dieci anni fa, spiega con grinta compatta tutte le sue ragioni: “Non è facile per noi accettare delle affermazioni da parte della Sovrintendenza del tipo: “La pacchia per voi è finita” oppure “Noi qui facciamo quello che vogliamo”.
Praticamente dalla mattina alla sera ci siamo visti lavori, ruspe, piante sradicate e dei cartelli troppo vaghi per giustificare tutto. Allora abbiamo cercato di parlare con chi di dovere: in primis, la Sovrintendente Grifoni. Ma nulla. Abbiamo inviato delle lettere protocollate, anche al nostro assessore Matulli che aveva promesso una visita: anche quella mai effettuata. E’ molto facile nascondersi dietro la parola “riqualificazione”: anche noi ci teniamo che il parco delle Scuderie non sia soggetto a nessun abuso, venga disciplinato e strutturato ma non è giusto che su di noi cittadini ricadano problemi di traffico e pericolosità per salvaguardare interessi “altri”, quegli stessi interessi che creano cittadini di serie A e di serie B.
Forse si è dimenticato che con D. Lgs n. 157 del 2006, inserito nella recente normativa relativa al nuovo Codice dei Beni culturali e del Paesaggio, il MIBAC evidenzia la distinzione tra l’attività di tutela e quella di valorizzazione: la seconda senza indugio subordinata alla prima. Ebbene, qui di tutela, neanche l’ombra. Siamo di fronte persino ad un cantiere senza cartellonistica adeguata che specifichi la tipologia dei lavori; l’area retrostante l’istituto è un ammasso di fanghiglia che rende l’accesso pedonale davvero difficoltoso: perché non si accetta di discutere pacificamente attorno ad un tavolo per trovare il giusto compromesso?”
Ma, oltre alla vivacità sentita di un borgo fiorentino che conserva un’unità antica, d’altri tempi, il vero colpo di scena è stata la presenza del vice-preside dell’Istituto d’Arte, Amedeo Cinelli, il quale ha sconfessato l’accordo che, nella suddetta conferenza di dicembre, la Sovrintendenza aveva asserito di aver contratto con l’istituto medesimo, specificando: “La nostra preside aveva chiesto alla sovrintendente un incontro a seguito di un fax, pervenutoci pochi giorni prima di Natale, dai toni decisamente intimidatori: l’oggetto, il cambiamento di tutto.
In primis, l’accesso dal Bobolino e la chiusura del passo dalla piazza. I nostri ragazzi ufficialmente non sanno nulla: arrivano molte voci ma noi non vogliamo degli studenti in rivolta. Che significa riqualificazione? Mettere a repentaglio la vita degli alunni, facendoli passare con auto e motorini in strade con curve pericolose - la cui pendenza supera il 14% e con un massetto decisamente incapace di sopportare un traffico così denso? I nostri ragazzi vengono da tutta la Toscana: questa zona è ingolfata già di suo ed i mezzi pubblici non sono poi così tanti.
E’ giustissimo che una Sovrintendenza ai Beni Architettonici tuteli il “mattone” ma qui si parla di territorio, territorio demaniale e noi tutti abbiamo diritto di essere cittadini”.
In soldoni, si dovrebbe ridiscutere l’accesso da Porta Romana e il traumatico intervento retrostante l’istituto. “I bobolini” chiedono solo di essere ascoltati non come detentori di un privilegio ma di un… dovere: vivere una città non imposta. E, per questo, sono pronti a combattere.
«Darò voce alla protesta degli scooteristi».E' quanto ha dichiarato il consigliere di Forza Italia Jacopo Bianchi. «Oggi - ha spiegato Bianchi - ho partecipato all'incontro promosso dal comitato spontaneo del Bobolino a cui era presente il vicepreside dell'istituto d'arte di Porta Romana durante la quale è stata sottolineata l'estrema pericolosità del percorso che si vorrebbe imporre ai circa 300 motorini degli studenti che quotidianamente si raggiungono all'Istituto. Già il 6 gennaio, durante lo svolgimento della manifestazione della Befanata al sindaco, alcuni sudenti dell'Istituto d'arte mi avevano espresso perplessità e preoccupazione richiedendo un mio intervento.
Va tutelata soprattutto la sicurezza degli studenti e di tutti coloro che devono raggiungere la scuola: il percorso è tortuoso e pieno di curve pericolose, senza considerare l'incrocio tra viale Niccolò Machiavelli e via del Bobolino». «Il progetto della sovrintendenza deve essere invece realizzato sulla base di fondamentali esigenze di sicurezza - ha concluso il consigliere di Forza Italia - nonché di impatto ambientale visto che al nuovo ingresso verebbero convogliati molti mezzi. Come di presidente del "Partito dei motorini"-Simis intendo dare voce alla protesta dei scooteristi.
Bisogna prevenire gli incidenti, già molto numerosi in città specialmente per chi guida un mezzo a due ruote. Bene dunque la valorizzazione del parco ma individuiamo soluzioni di buon senso, condivise dai cittadini».
Giada Primavera