Società della Salute: indagine sullo stato di salute di 400 anziani ricoverati in nove Rsa

Redazione Nove da Firenze
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29 luglio 2008 00:30
Società della Salute: indagine sullo stato di salute di 400 anziani ricoverati in nove Rsa

Firenze, 28 Luglio 2008- Una situazione buona ma che può essere ulteriormente migliorata. E' questo il giudizio dell'assessore alle politiche sociosanitarie e presidente della Società della Salute Graziano Cioni sui primi risultati di una indagine, da lui commissionata, sullo stato di salute degli anziani ricoverati in Rsa. Oggi i dati relativi alla prima tranche sono stati illustrati dall'assessore Cioni, dal direttore della Società della Salute Riccardo Poli, da Saverio Fontanelli e Grazia Monti, rispettivamente direttore dei servizi sociali e responsabile del servizio di assistenza infermieristica e ostetrica dell'Azienda sanitaria di Firenze.

"Questa indagine, che si affianca a quella ordinaria effettuata dalla commissione di vigilanza dell'Asl sul rispetto dei parametri indicati per le Rsa, ha un obiettivo specifico - ha premesso l'assessore Cioni -. Vuole verificare in modo capillare lo stato di salute degli anziani ospiti nelle strutture. E questo è possibile visitandoli uno per uno, come è stato fatto dalla commissione creata ad hoc e composta da personale specialistico dell'Asl. Si tratta di una indagine innovativa, che punta a verificare la qualità dell'assistenza e delle cure prestate ai nostri anziani in modo da individuare uno standard qualitativo per le nostre strutture".

Nella prima tranche di controlli sono state controllate 9 Rsa (tutte le sei pubbliche più tre private) per un totale di 400 persone visitate su 411 potenziali ricoverati (undici non erano presenti nella struttura al momento dell'indagine). E il risultato è abbastanza soddisfacente. "Il livello è buono - ha sottolineato l'assessore Cioni - ma ulteriormente migliorabile. Nel senso che abbiamo riscontrato situazioni di eccellenza e altre invece in cui si deve fare di più. Questa indagine serve proprio a questo: ovvero a dare indicazioni a chi ancora non raggiunge livelli di eccellenza su come e dove migliorare".

In dettaglio sono stati sottoposti a visita 400 persone in 9 Rsa (età media 84 anni e 75% donne). Obiettivo del personale Asl era riscontrare la presenza o meno, e in caso affermativo il livello di gravità, delle lesioni da pressione. Perché, come ha spiegato Grazia Monti, "questo tipo di lesioni rappresentano un valido indicatore dello stato di salute dell'ospite oltre che dei livelli di assistenza e di cura praticati". Le lesioni da pressione (che vanno da un semplice arrossamento all'abrasione fino all'ulcera vera e propria) sono infatti il risultato di un insieme di fattori: alcuni indipendenti (come l'età e la presenza di patologie), altri invece legati alla qualità e quantità di assistenza e cura prestata (il movimento, la presenza di ausili per la prevenzione e di quelli per la continenza, la dieta).

"Il fattore di rischio aumenta con l'età - ha aggiunto Monti -, con la presenza di patologie quali per esempio il diabete e la mancanza di movimento. L'indagine ha l'obiettivo di valutare la cosiddetta prevalenza delle lesioni da pressione in relazioni ai fattori di rischio presenti. E i dati per adesso raccolti confermano le nostre previsioni". Se il 59% (pari a 235) degli ospiti è a rischio di sviluppare lesioni da pressione (soprattutto a causa dell'età avanzata), in realtà gli anziani che presentano questo tipo di problemi sono il 22% (89).

E tra questi nel 42% dei casi (pari a 37 persone) è stato riscontrato il primo livello di lesione da pressione, ovvero l'arrossamento. Del restante 58%, il 33% presentava il secondo grado di gravità (l'abrasione) mentre soltanto nel 4% è stato riscontrato i livelli più grave di lesioni. "Queste percentuali come d'altronde i numeri assoluti non sono sufficienti a dare il quadro della situazione - ha precisato Monti - perché sia l'insorgenza delle lesioni da pressione che il loro grado di gravità dipende da una molteplicità di fattori di cui alcuni non dipendono dal tipo e dal livello di assistenza prestata.

Dobbiamo tener presente infatti che si tratta di persone non autosufficienti, spesso molto anziane e che quindi sono predisposte all'insorgenza di queste problematiche. Comunque questa indagine ha evidenziato una volta di più l'importanza della prevenzione". Anche il direttore della Società della Salute Poli ha sottolineato la novità rappresentata da questa indagine. "Si tratta di una importante innovazione perché introduce il concetto di verifica qualitativa dell'assistenza. Una verifica fondamentale ma non sempre facile da effettuare viste le professionalità necessarie.

Comunque questa è la strada su cui lavoreremo". Le visite riprenderanno a settembre con l'obiettivo di terminare il lavoro (in totale gli anziani fiorentini in Rsa sono 1.700) entro l'anno. "Continueremo con le visite a sorpresa - ha concluso l'assessore Cioni - ma intanto questa mattina abbiamo incontrato i gestori delle strutture per spiegare loro la nostra iniziativa e chiedere la loro collaborazione". (mf)

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