FIRENZE, 17 luglio 08– I rincari delle materie prime per l’edilizia stanno mettendo a rischio “sopravvivenza” le imprese del settore e la conclusione delle opere pubbliche iniziate o già programmate. A lanciare l’allarme è Stefano Varia, presidente dell’Associazione Nazionale Costruttori Edili della Toscana, che chiede agli enti locali di prendere atto della realtà del mercato e adeguare i prezzari delle gare; ai parlamentari toscani di farsi promotori di interventi legislativi, immediati e urgenti, per gli appalti in corso.
Dal 3 dicembre 2007 al 16 giugno 2008 il prezzo del ferro è cresciuto del 108,7%, - dal 2004 al 16 giugno 2008 l’aumento era stato del 101,9% e, va tenuto conto che, ad esempio, sul costo totale di costruzione di una strada su viadotto, il costo del ferro incide per circa il 20% del costo totale. I profilati in rame – usati per grondaie e impianti elettrici -, nel 2007, hanno registrato un +64%. Il bitume stradale – asfalto - , nei primi quattro mesi del 2008 – rispetto allo stesso perido del 2007 - ha subito un aumento del 24,9%.
A questi si aggiungono gli effetti derivanti dal caro gasolio - gran parte delle macchine operatrici nei cantieri sono alimentate a gasolio -, dal caro energia, petrolio, gas, acqua. Per i lavori pubblici il codice dei contratti pubblici (art.133) esclude la possibilità della revisione dei prezzi, ammessa invece per i contratti di servizio e fornitura (art.115). L’unica deroga è prevista esclusivamente per “circostanze eccezionali” e necessita di complesse procedure. Gli incrementi dei prezzi inoltre, vengono registrati con cadenza annuale; proprio in questi giorni sono stati rilevati gli incrementi del 2007 rispetto al 2006, mentre gli incrementi di questi mesi verranno registrati solo a partire dal luglio dell’anno prossimo.