Firenze, 14 Luglio 2008- È stato approvato a maggioranza dal Consiglio Comunale il "Nuovo Regolamento del Commercio su Area Pubblica" che, tra le novità, prevede nuove sanzioni per chi occupa una superficie di suolo pubblico maggiore di quella concessionata oppure per chi non paga regolarmente il canone di concessione. Divieto di esposizione verso l'esterno dei banchi di merci che ledono il decoro urbano. Accogliendo le richieste di 400 cittadini, è stata anche prevista l'istituzione di un nuovo mercato su area pubblica nel parcheggio scambiatore in via Sestese, aperto due giorni la settimana: una mattina ed un pomeriggio.
Soddisfatto l'assessore alle attività produttive ed al commercio Silvano Gori che aveva presentato il Nuovo Regolamento,dopo che a fine febbraio era stato approvato dalla giunta di Palazzo Vecchio. "Partendo dal principio che il suolo pubblico è della città, non è del singolo venditore ambulante che l'Amministrazione Comunale ha autorizzato ad occupare temporaneamente dietro il regolare pagamento di un canone per l'esercizio dell'attività lavorativa, questo deve essere fatto nel rispetto delle regole decise, altrimenti bisogna avere gli strumenti necessari affinché i contravventori siano tolti da quello spazio pubblico che non è stato venduto a nessuno.
Tutto questo nel rispetto della legalità e del decoro della città. Chi non paga il previsto canone si vedrà revocata la concessione". Questo il commento dell'assessore Gori che, per contrastare questo fenomeno, ha già richiesto la revoca di 120 concessioni di occupazione di suolo pubblico a chi non è in regola col pagamento. Il Nuovo Regolamento sostituisce quello del 2000 e dalla votazione in Consiglio Comunale sono stati respinti i nove emendamenti presentati dal consigliere Marco Stella del PDL.
La disciplina è relativa alle attività commerciali su aree pubbliche di competenza del Comune di Firenze, quindi: mercati rionali, mercati coperti, posteggi isolati, raggruppamenti di banchi di ambulanti sia all'interno che all'esterno del centro storico. "Questo Nuovo Piano - prosegue Gori - è il frutto di un lungo e faticoso percorso compiuto centimetro dopo centimetro e lo vorrei dividere in due parti. La prima parte, è il cosiddetto mercato dei turisti, cioè tutti quelli che si trovano nel centro storico, è legato al flusso turistico e che dovrebbe vendere i prodotti dell'artigianato locale.
Abbiamo definito regole ben precise che significa rispettare la concorrenza. Per chi supera del 50% la superficie concessionata, scatta la sospensione della licenza, se l'infrazione è minore ma è reiterata nell'arco di dodici mesi scatta ugualmente la sospensione. Questo perché abbiamo capito che una contravvenzione di 500 euro nell'arco dell'anno, non è sufficientemente disincentivante. Abbiamo anche esclusa l'esposizione all'esterno di magliette ed altri oggetti che ledono il pubblico decoro, la religione, la razza.
Sono state definite anche le misure dei banchi in attesa di un nuovo banco architettonico". Per quello che riguarda il nuovo mercato in via Sestese, per il momento avrà una sperimentazione di un anno, al termine di questo periodo sarà valutato l'impatto con la cittadinanza ed il livello di fruizione. Sarà costituito da ventiquattro banchi di ambulanti, sia di generi alimentari che vari, e si svolgerà due volte la settimana: una mattina ed un pomeriggio. "In questo modo vogliamo incrementare l'offerta di mercati rionali, anche piccoli e la previsione di un'apertura pomeridiana, magari il martedì, serve ad andare incontro a coloro che la mattina lavorano e non possono usufruire dei mercati - ha spiegato l'assessore Gori -.
Lo sviluppo dei mercati rionali insieme alla grande distribuzione, permette di tenere bassi i prezzi". Il Nuovo Regolamento si suddivide in quattro parti: regolamento per la disciplina dell'attività commerciale su area pubblica; sintesi descrittiva dei mercati, dei raggruppamenti, dei turni commerciali delle fiere e delle fiere promozionali; schede descrittive dei mercati, dei raggruppamenti, dei turni commerciali delle fiere e delle fiere promozionali; elenco descrittivo dei posteggi fuori mercato.
Per coloro che, nonostante le prescrizioni, superino la superficie di vendita concessionata scatta la sospensione temporale della licenza per un periodo di 10/20 giorni. Tranne specifiche eccezioni, le altezze dei banchi non potranno superare i 2 metri e mezzo, questo soprattutto nei mercati di Piazza della Repubblica, Borgo dei Greci, San Lorenzo e nella zona dei ponti del centro storico. Per quello che riguarda le merci in vendita, come ad esempio le magliette, divise ed accessori sportivi, bandiere, gonfaloni, stendardi, non potranno più essere esposte verso l'esterno del banco ma soltanto nei tre lati interni.
Saranno anche introdotte alcune prescrizioni per garantire il decoro delle merci: sarà dunque vietata la vendita di indumenti ed oggetti che siano lesivi del decoro, della fede religiosa, delle appartenenze culturali, nazionali o alle persone. Sarà anche vietata l'esposizione di "merci appese", soluzioni che, nel tempo, sono risultate particolarmente anti estetiche. Per disciplinare l'attività di vendita, con i proprietari ed i locatari di posteggi collocati in zone di particolare pregio, saranno sottoscritti accordi di natura privatistica la cui eventuale inosservanza, comporterà un declassamento, cioè il trasferimento dell'attività in un'altra sede meno prestigiosa.
Le attività dei due mercati coperti, quello di Sant'Ambrogio e quello di San Lorenzo, saranno gestite direttamente dagli operatori, mediante un consorzio interno che potrà formarsi anche solo con la maggioranza qualificata dei 2/3 degli operatori e gli accordi stipulati con l'Amministrazione saranno estesi a tutti gli operatori del mercato. Il vecchio regolamento, risalente al 1983, era infatti ormai inidoneo a disciplinare le attività di vendita dei due mercati storici e tra le novità, c'è anche il divieto, per ciascuna azienda commerciale, di ampliare in futuro la propria superficie di vendita con, ad esempio, acquisizioni successive che vadano a superare un limite massimo consentito.
La superficie massima di vendita per ogni operatore sarà di 50 metri quadri nel Mercato di San Lorenzo e di 40 metri quadri nel Mercato di Sant'Ambrogio.
«Quello in discussione oggi in consiglio comunale è un piano del commercio vessatorio nei confronti degli operatori e assolutamente non condivisibile». Lo ha detto il consigliere Marco Stella (FI-Pdl)
«Nell'illustrare il documento - ha spiegato l'esponente del centrodestra - l'assessore Gori ha sottolineato come punti sostanziali di novità rispetto al passato l'articolo 13, che introduce una serie di limitazioni in ordine alle
superfici in concessione, alle caratteristiche e dimensioni delle strutture utilizzabili, alle merceologie commerciabili giungendo a prevedere, per i posteggi posizionati in zone di particolare pregio, la sottoscrizione di specifici accordi con gli operatori la cui inosservanza potrà comportare il trasferimento dell'attività in altra sede; l'articolo 14, sulla sospensione dell'attività, e l'articolo 15 sulle sanzioni, confermando una volontà vessatoria dell'amministrazione nei confronti del commercio ambulante.
La filosofia di fondo di questo piano è completamente sbagliata: tale documento dovrebbe piuttosto valorizzare e promuovere le attività commerciali». «Il commercio su area pubblica, nel territorio toscano e fiorentino, è un fenomeno importante - ha sottolineato Stella - la nostra regione conta oltre 12mila aziende sia a "posteggio fisso" che "itinerante" delle quali quasi 4mila si trovano sul territorio fiorentino. Ogni anno il Comune di Firenze incassa dalla Cosap oltre 18milioni di euro e gli ambulanti su suolo pubblico contribuiscono per quasi 5milioni di euro.
Il settore è importante sia in termini di livelli occupazionali che in termini di potenzialità. Senza dimenticare gli effettui propulsivi che tali attività possono avere nei confronti del turismo e del commercio tradizionale. Compito del piano è tutelare i posti di lavoro degli operatori mettendo in campo politiche a sostegno, non punitive. Questo dovrebbe essere il punto di partenza per la stesura del nuovo piano, non certo l'intento vessatorio. All'articolo 1, che riguarda le finalità, dovrebbe esserci la promozione e la valorizzazione delle attività commerciali su suolo pubblico come elemento di rivitalizzazione dei centri urbani, di crescita economica del territorio e luoghi di socializzazione e supporto per le categorie deboli.
Il Comune di Firenze dovrebbe farsi garante, attraverso il piano, di una politica di sostegno e sviluppo destinata alla qualificazione urbana e all'ammodernamento delle aree che ospitano i mercati per sviluppare il ruolo che questi ultimi ed il commercio ambulante svolgono. Dovrebbe farsi carico di promuovere interventi per migliorare l'accessibilità dei mercati e delle fiere e la loro capacità di attrazione». «Non possiamo non ricondurre il ragionamento del commercio su area pubblica, specialmente nel centro - secondo il consigliere di Forza Italia - estrapolandolo dal contesto storico culturale in cui si innesta.
Non possiamo, quindi, non tenere conto della tutela del patrimonio artistico e culturale del centro di Firenze: per questo dobbiamo sostenere le imprese che, in accordo con l'amministrazione e le associazioni di categoria, attuano, singolarmente o associandosi, programmi di trasformazione qualitativa delle strutture di vendita per renderle compatibili con il contesto in cui operano. Inoltre il Comune, insieme alle associazioni di categoria ed agli operatori, dovrebbe elaborare interventi di marketing per la promozione dei mercati nel centro storico in modo da favorire il turismo».
«Nell'analisi del piano - ha concluso Stella - non vi è alcun accenno al contrasto del fenomeno dell'abusivismo commerciale, vera piaga del nostro centro storico. Molti sono quindi i punti non condivisibili all'interno del piano, come molti sono i nodi irrisolti, per esempio gli ambulanti che prima si trovavano in via dei Gondi e successivamente sono stati spostati in piazza San Firenze: attendono ancora una sistemazione definitiva che questo piano non prevede. Poi c'è mercato delle Cascine che, per i lavori della tramvia, non riesce a trovare una collocazione definitiva.
Questo piano non ci piace, avremmo voluto un piano che guarda al futuro e valorizza le imprese commerciali nel rispetto delle normative e delle leggi che regolano il commercio. Continueremo in questa direzione, sia in commissione che in consiglio comunale, collaborando con tutti coloro, tra forze politiche e associazioni di categoria, vorranno coniugare rispetto delle regole e valorizzazione delle attività commerciali su suolo pubblico».