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Scuola Ospedaliera: ratificato il protocollo di intesa del Meyer

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 luglio 2008 14:10

Firenze- Un successo scolastico del 98%. E' il risultato raggiunto dai 108 studenti che negli ultimi due anni, dalla scuola elementare fino alle superiori, ha saputo assicurare "Scuola Ospedaliera", il progetto che garantisce il diritto allo studio dei bambini e dei ragazzi ricoverati o seguiti durante le cure all'Ospedale Pediatrico Meyer. Il progetto permette di non interrompere il percorso educativo a causa della malattia. Un servizio fondamentale garantito in virtù del protocollo d'intesa siglato oggi dal Meyer con più istituzioni: la Direzione Scolastica Regionale per la Toscana, l'Assessorato alla Pubblica Istruzione della Provincia di Firenze, l'Assessorato alla Pubblica Istruzione del Comune di Firenze, il Circolo Didattico 5 di Firenze, la Scuola media Masaccio-Don Milani-Calvino, Liceo Pascoli, la Fondazione Meyer e l'Associazione Insegnanti Volontari della Fondazione Meyer.

Obiettivi dell'intesa: favorire l'integrazione di risorse economiche e professionali a favore del progetto, implementando il servizio domiciliare, l'alfabetizzazione e la formazione dei docenti. Quattro le novità del protocollo: il numero e la qualità delle Istituzioni che si sono messe insieme per sostenere il progetto, la collaborazione tra gli insegnanti e gli operatori sanitari, il rapporto stretto tra la scuola di provenienza e quella ospedaliera e il riconoscimento ufficiale del ruolo degli insegnanti volontari.

Il progetto, nato una decina di anni fa con la creazione della prima classe elementare, nel tempo si è consolidato e allargato.Dopo la scuola primaria, sono state istituite le medie e nel 2000, le superiori. Nell'Ospedale Pediatrico fiorentino ora sono attive la scuola primaria (con un'insegnante a tempo pieno che fa capo al Circolo Didattico 5), la scuola secondaria di primo grado (con 4 docenti della scuola Calvino-Don Milani) e la scuola secondaria di secondo grado, coordinata da un professore del Liceo Pascoli.

La Scuola Ospedaliera si avvale di 35 insegnanti volontari riuniti in Associazione, sostenuta dalla Fondazione Meyer.
Il progetto assicura una continuità didattica tra la realtà scolastica da cui il bambino proviene a quella del Meyer. Mentre per scuola primaria e secondaria di primo grado, la formula è quella classica della sezione interna, per scuola secondaria di secondo grado è attivo un modello "diffuso" che coinvolge una Rete di scuole superiori fiorentine (14 gli istituti che aderiscono), in grado di assicurare interventi nelle diverse aree disciplinari e nei diversi indirizzi di studio.

Una rete dove il ruolo degli insegnanti volontari oggi è stato ufficialmente riconosciuto dall'Istituzione scolastica; si tratta di professori, in ruolo o in pensione, che dedicano parte del loro tempo per completare l'azione educativa a favore dei ragazzi. Questo modello, innovativo sotto più profili, ha permesso di rispondere all'evoluzione che negli anni ha cambiato l'Ospedale, orientato a ridurre le degenze ricorrendo maggiormente alle cure domiciliari. Centrato sulla flessibilità, l'esempio ha permesso di fornire un servizio didattico ai ragazzi sia durante il periodo breve del ricovero, sia a domicilio, grazie al prezioso impegno di tutti gli insegnanti che evitano allo studente di interrompere il proprio percorso.
"Scuola Ospedaliera" è diventato nel tempo un'esperienza significativa e di grande importanza.

Indicativi i dati gli ultimi due anni. Complessivamente sono stati seguiti 108 studenti, di cui 38 delle elementari, 30 della media, 40 delle superiori. Gli insegnanti volontari hanno svolto nel biennio 1061 ore di lezione, di cui 192 dedicate all'utenza straniera. Il successo scolastico è stato quasi del 98% e di pari grado il reinserimento nelle scuole di provenienza.
Ma c'è di più. La "Scuola Ospedaliera", che si è resa efficace anche per affrontare il problema dell'alfabetizzazione dei giovani stranieri, si è allargata anche ai genitori dei piccoli ricoverati.

Un servizio che è cresciuto, diventando un punto di riferimento nel percorso di tanti bambini e adolescenti del Meyer. (r.rez.)

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