Livorno, 9 giugno 2008- Nell’ambito dell’antologica di Giovanni Fattori tra epopea e vero, dopo una serie di conferenze rivolte all’aspetto più propriamente artistico delle opere del grande maestro livornese, domani (martedì 10 giugno) l’arte fattoriana sarà osservata invece sotto il profilo zootecnico. Si osserveranno gli animali ritratti: cavalli, asini, buoi e maiali, se ne indicheranno le razze (molte in estinzione) e le diverse specie presenti sul territorio toscano oltre un secolo fa.
L’appuntamento è alle ore 17.30 nella sala degli Specchi di Villa Mimbelli (via San Jacopo in Acquaviva) con il professor Alessandro Giorgetti , docente della facoltà di Agraria dell’Università di Firenze ed Accademico dei Georgofili ed Alessandro Benedettini , medico ed esperto di razze equine toscane in estinzione.
Doppio appuntamento quindi domani per analizzare un aspetto insolito dell’arte di Fattori che testimonia quanto al di la’ del valore puramente artistico abbia anche un’importanza documentaria legata alle problematiche emergenti per il recupero delle razze autoctone e alla tutela della biodiversità.
Il professor Giorgetti interverrà più specificatamente su Gli animali nei dipinti di Fattori. Riferendosi ad alcuni dipinti esposti, prenderà in esame le diverse razze di cavalli, quelli rappresentati in ambiente rurale o in ambito militare.
Farà distinzione tra cavalli di derivazione “Napolitana” e quelli “Maremmani”, dallo zoccolo largo, che oggi purtroppo sono quasi scomparsi. Prenderà in esame anche gli asini raffigurati, in gran parte di razza amiatina per le orecchie diritte ed il torace ampio che ne fanno un animale agile e robusto. Per la specie dei bovini si soffermerà sulla razza cecinese, oggi scomparsa,e risultato dell’incrocio della razza chianina e maremmana mentre i suini, anche se raramente ritratti nelle tele fattoriane, sono appartenenti all’antica razza cinta senese, oggi “risorta” a nuova vita e apprezzata a livello nazionale.
Alessandro Benedettini interverrà invece su Cose ed usi agricoli nelle opere di Giovanni Fattori.
Riferendosi al celebre “carro rosso”, esposto al piano terra della mostra dei Granai, parlerà di bestie per il traino e della fondamentale importanza che il carro aveva nel lavoro quotidiano del contadino. Si soffermerà anche sul lavoro del buttero e sull’utilità dei cani pomeri.