Milano, 4 giugno 2008- Nel 2007 le immatricolazioni di veicoli industriali in Toscana sono calate del 5,8%, passando dalle 2.502 unità del 2006 alle 2.356 del 2007. Il calo, sottolinea il Centro Ricerche Continental Autocarro che ha realizzato lo studio da cui derivano questi dati, è dovuto al difficile contesto economico che anche a livello locale ha pesantemente condizionato il livello degli scambi commerciali e dello sviluppo dell’autotrasporto. Uniche eccezioni, in un panorama regionale negativo, Prato (+69,5% sul 2006) la provincia della Toscana che nel 2007 ha registrato la percentuale di crescita più alta nelle immatricolazioni di mezzi pesanti, quella di Massa Carrara (+19,4%), Pisa (+18%) e quella di Lucca (+11,4%).
Tutti in negativo, invece, i dati relativi alle altre province toscane, a partire da Pistoia (-2,2%), Grosseto (-6,2%), Arezzo (-13,1%), Livorno (-16,9%), Siena (-20,9) e soprattutto Firenze (-22,3%) che chiude la graduatoria delle province toscane. La Toscana, per immatricolazioni di veicoli industriali registrate nel 2007, si colloca al sesto posto della graduatoria nazionale per regioni, preceduta dalla Lombardia al primo posto, dal Veneto al secondo, dall’Emilia-Romagna al terzo, dal Piemonte al quarto e dal Lazio al quinto posto.
Nel 2007 in tutta Italia le immatricolazioni di mezzi per il trasporto pesante sono state 35.820 con una crescita dello 0,2% rispetto al 2006.
Il rinnovo del parco circolante italiano dei mezzi pesanti – sottolinea il Centro Ricerche Continental Autocarro - è un’esigenza fondamentale soprattutto per l’ambiente e la sicurezza stradale. Notevoli sono stati infatti i progressi compiuti in questi anni dai costruttori di veicoli industriali, sia in termini di riduzione delle emissioni inquinanti sia di dispositivi di sicurezza. Tra l’altro per quanto riguarda la sicurezza vi è anche un recente accordo, tra Unece, l’organismo tecnico delle Nazioni Unite per l’Europa, e la Commissione Europea che ha reso obbligatoria, a partire dal 2010, la dotazione del sistema di controllo elettronico della stabilità (ESC) su tutti i nuovi veicoli.
Secondo la Commissione europea, la dotazione di sistemi ESC sui veicoli industriali consentirà di risparmiare 500 vite e 2.500 incidenti all’anno nell’Unione Europea. "L’estensione del sistema ESC agli autocarri – dice Daniel Gainza, direttore commerciale di Continental Truck – è un passo fondamentale a favore della sicurezza nell’autotrasporto pesante per aiutare il guidatore a mantenere il controllo del mezzo in situazioni critiche. Ma oltre ai sistemi ESC è bene sottolineare che, un buon punto di partenza per la sicurezza e la riduzione dell’incidentalità stradale, è che un autocarro sia in buono stato di manutenzione a partire innanzitutto dalle gomme.
La buona durata, l'elevata resa chilometrica, la tenuta di carreggiata e la preservazione del valore della carcassa sono fattori decisivi per un pneumatico ed una garanzia di sicurezza. E coniugare sicurezza con consumi contenuti di carburante e riduzione delle emissioni di CO2 è possibile se si pone la corretta attenzione ad un fattore determinante: la bassa resistenza al rotolamento. Continental, da tempo, ha esteso la tecnologia del basso rotolamento a tutta la sua gamma per ogni settore dell’autotrasporto con eccellenti risultati sia in termini di sicurezza sia di minori consumi di carburante (-6%) e di minori emissioni di CO2 (55 g/km)".