Firenze, 15 maggio 2008- Dopo la morte della 16enne diabetica di Firenze per la sospensione delle cure di insulina, una naturopata è indagata per omicidio ed esercizio abusivo della professione medica. La naturopata americana indagata per la morte della sedicenne fiorentina, causata dalla sospensione dell’insulina, cerca di difendersi dall’accusa: "Non ho ucciso la ragazza diabetica".
“La morte della ragazza avvenuta dopo la sospensione della terapia insulinica, chiama necessariamente in causa tutte le istituzioni che hanno titolo e ruolo nel campo della educazione e informazione sanitaria e nella prevenzione e cura delle malattie croniche, tra cui il diabete.
Dunque anche la Regione Toscana è chiamata ad impegnarsi su questo versante, diffondendo un messaggio chiaro ed inequivocabile ai cittadini: ci sono malattie, come in questo caso il diabete giovanile, che se appropriatamente curate permettono di condurre una vita “normale” sotto tutti i punti di vista. Occorre, per questo, che la Regione predisponga l’uso di strumenti informativi e interventi educativi, non solo per i pazienti colpiti dalla malattia ma anche per i familiari, attuando iniziative in collaborazione con le associazioni e le rappresentanze del singolo settore.
“Tutto questo con lo scopo di indirizzare i malati verso quegli specialisti che, con professionalità e responsabilità, sono in grado di prenderli in cura e di assisterli per tutto il percorso della loro malattia. Solo così – conclude Celesti – potremo impedire il ripetersi di simili episodi”.