Autoprodotto, poi pubblicato da Mimesis/Pressutopia, Belle anime porche di Francesca Ferrando, approda in Kowalski dopo essere diventato un autentico caso letterario e prossimamente anche un film. Un mondo all’eccesso, fatto di personaggi estremi e miserabili, perversi e angelici. Un viaggio rocambolesco, in cui satira, violenza e sesso si mischiano a una traumatica dolcezza. Facciamoci raccontare dall’autrice la storia di Terry, ragazzina cresciuta col mito di Vasco, che cerca e trova la vita spericolata.
Intervengono Giovanni Ballerini e Alessandro Bianchi.
L’AUTRICE
Francesca Ferrando, nata a Torino il 10 maggio 1978, è artista (scrittura, sax, voce, danza del ventre, fotografia) e giornalista (iscritta all’ODG dal 2005). Lavora come webmaster e insegna all’Università di Torino. Vincitrice di numerosi premi letterari, dal 2000 organizza seminari di scrittura creativa e laboratori rap/hip hop per il Comune di Torino e le Biblioteche Civiche. S’esprime in molte forme artistiche, esibendo le sue performance in università, tv, radio, teatri, festival, centri sociali.
IL ROMAN-ZOO
Terry, sfaccendata adolescente di periferia con il mito di Vasco, un giorno scappa di casa.
Cerca e trova la vita spericolata: “In pochi mesi sono diventata ladra, barbona, puttana, puttaniera, mogliettina, lesbica, detenuta… No. Non mi sento male. Anzi, sto decisamente meglio di quando sono partita”. Un mondo all'eccesso, fatto di personaggi estremi e miserabili, perversi, animaleschi e divini. Un viaggio rocambolesco, in cui satira, violenza e sesso s'accostano a traumatica dolcezza. Romanzo cinematografico, fortemente pulp, tutto italiano. Una spirale sempre più vorticosa in cui confluiscono Kerouac, Bukowsky e, non ultimo, Tarantino.
Se siete pronte/i, non allacciate le cinture.
Bildungsroman atipico che non lascia spazio ad alcun moralismo. Il romanzo, infine acquisito da Kowalski (Gruppo Feltrinelli) e appena uscito in 25.000 copie in tutte le migliori e peggiori librerie, ha già girovagato l’Italia in versione autoprodotta. La prima stampa è andata esaurita prima ancora di arrivare alla grande distribuzione. Francesca ama trasformare in arte ogni azione del suo vivere. Anche la promozione del roman-zoo diviene motivo di fantasioso situazionismo.
Qualcuno di voi l’avrà vista su “All music” a rappare vestita d’oro, stile Cleopatra, con grosse zampe da drago. Ha viaggiato tutta l’Italia col libro, grande energia e il grado di follia giusto per poter essere credibile. Mente eclettica, ha diffuso la sua opera sotto licenza Creative Commons, grazie alla quale questa può essere liberamente riprodotta, fotocopiata e modificata non per fini commerciali. Sul tema della libera circolazione del sapere ha organizzato e presentato vari incontri con numerosi esperti del settore: dalla conferenza all’ultima Fiera del Libro di Torino, all’incontro tematico durante i festival Rototom Sunsplash (Udine) e Italia Wave (Firenze).
Al momento l’autrice è impegnata nella trasposizione del romanzo in versione cinematografica, di cui le è stata offerta la regia: “Voglio fare un film graffiante, placido, veloce. Unico e carnale come una tigre. I miei riferimenti? Paura e Delirio a Las Vegas di Gilliam, L’odio di Kassovitz”. È inoltre nel calderone la traduzione all’inglese, pronta a sbarcare a New York col titolo: “Beautiful fucking souls”. Ma i progetti legati al libro non si esauriscono qui: dalle letture recitate su Radio Flash col dj Roby Vaio agli spettacoli hip hop, dalle proiezioni fotografiche tematiche, al fumetto.
Insomma, il ghepardato segno di Francesca sfocia nell’utopia: fare arte della vita, e della vita arte. Sperimentazione e gioia.