Firenze, 22/04/08- E’ definitivo: la bistecca alla fiorentina, quella vera con l’osso, può tornare nei piatti. E’ la decisione della Commissione europea che ha dato il via libera alla commercializzazione di bistecca fiorentina, con l’osso, ottenuta da animali adulti fino a 30 mesi, proibita a seguito dell’emergenza ‘mucca pazza’ dal 31 marzo del 2001. Nel 2006, valutati i progressi dell'Europa contro la Bse, Bruxelles aveva riaperto le porte alla bistecca con l'osso proveniente dai bovini fino ai 24 mesi.
Oggi via libera definitivo da parte della Commissione europea alla vera bistecca fiorentina, quella ottenuta da animali adulti fino a 30 mesi.
«Ora la festa per il ritorno della “fiorentina” è davvero completa». Così l’assessore regionale all’agricoltura Susanna Cenni commenta la decisione «Questo provvedimento – ha aggiunto - sancisce la fine dell’emergenza Bse e rappresenta il ritorno sulle scene di una bandiera della nostra gastronomia anche nella sua versione più ‘matura’.
Vengono così compiutamente ripagati gli sforzi compiuti in questi anni da tutti gli operatori del comparto che,da una parte hanno consentito di offrire tutte le garanzie necessarie per rimuovere il divieto e che, dall’altra, sono riusciti a mantenere alte le posizioni sui mercati grazie all’impegno sulla qualità, sulla trasparenza e sulla genuinità dei prodotti. «Ora – ha concluso l’assessore - è necessario cogliere i frutti di questo lavoro: l’immagine della bistecca con l’osso, per nulla scalfita anzi rafforzata dalla lunga attesa (il divieto risale al 2001) dovrà diventare l’avamposto per il rilancio del comparto zootecnico che complessivamente vive una fase piuttosto critica».
"Una decisione importante – commenta Valentino Vannelli, vicepresidente della Cia Toscana – che riconosce e premia l’impegno costante degli allevatori toscani e italiani, orientati da sempre alla qualità, alla sicurezza alimentare e alla genuinità delle produzioni. Una decisione che premia anche, d’altra parte, la nostra consapevolezza sulla garanzia di sicurezza rappresentata dai nostri allevamenti, grazie al costante impegno da parte dei produttori. Auspichiamo che casi simili non si debbano verificare ancora considerata la posta in gioco: in primis per la salute umana ma anche per l’altro prezzo che la categoria e il comparto zootecnico hanno pagato a seguito dell’allarme BSE.
Ci auguriamo anzi – conclude Vannelli – che la decisione comunitaria favorisca la ripresa dei consumi di carne bovina, al momento caratterizzata da un trend decisamente negativo".