Questa mattina c'è stata un'adunanza straordinaria del Senato Accademico dell'Università degli Studi di Firenze. Da un lato l'Ateneo ha dichiarato sbagliata la previsione sugli introiti relativi alle Tasse Universitarie, dall'altro il Rettore ha risposto che non sospenderà il pagamento della Seconda Rata e che al momento non assicura la restituzione dell'eccesso, ancora, dal suo punto di vista incalcolabile. La nuova fasciazione applicata quest'anno dall'Ateneo fiorentino ha prodotto un aumento spropositato delle tasse per la stragrande maggioranza degli studenti, al contrario di quanto veniva detto al momento dell'approvazione in Consiglio di Amministrazione lo scorso 25 Maggio 2007; in più, dai dati pervenuti all'Ateneo risulta che la metà degli studenti sono in fascia massima (e quindi pagano 2000 euro) ed i due terzi di coloro che si ritrovano nelle fasce intermedie stanno pagando cifre molto superiori agli anni precedenti.
Ogni Ateneo, per legge, non può incassare dalla contribuzione studentesca più del 20% del Fondo di Finanziamento Ordinario; da questi primi dati si può dedurre sin d'ora che quest'anno l'Ateneo Fiorentino sforerà pesantemente questo limite.
Lo scorso 18 Aprile, il Consiglio di Amministrazione ha votato per il prolungamento al 30 Maggio del termine ultimo entro cui pagare la Seconda Rata. Questa è l'unica misura che l'Ateneo ha preso sul tema.
Mercoledì 16 Aprile, Giovedì 17 e Venerdì 18, le assemblee degli studenti hanno "occupato" rispettivamente gli spazi del Plesso Didattico di Viale Morgagni, del Polo Scientifico di Sesto Fiorentino e della Facoltà di Architettura.
E altre assemblee sono previste per i prossimi giorni, con il solo fine di informare tutti gli studenti: "Crediamo fortemente che gli Organi di Governo dell'Ateneo debbano rassicurare tutti gli studenti e le loro famiglie -spiegano gli Studenti di Sinistra- destabilizzate dalle cifre vertiginose di questa Seconda Rata, assicurando a tutti gli studenti e alle loro famiglie che il totale extragettito verrà restituito loro. La crediamo una scelta politica di coerenza, necessaria in un periodo come questo, di difficoltà oggettiva".
