Secondo l'analisi del quotidiano Die Presse, le radici dello scandalo si trovano nel "diktat" dei cosiddetti papi del vino, come lo statunitense Robert Parker, che in questi anni hanno dettato la linea del gusto. Non piu' un vino forte, ricco di tannino, a lunga conservazione, ma l'affermazione di vini piu' leggeri. Cosi', col tempo, anche i marchesi Antinori e Frescobaldi si sarebbero adeguati a sostituire una parte di Sangiovese con il Merlot o il Cabernet Sauvignon, tanto piu' che un quarto della loro produzione di Brunello approda negli Usa. Conclusione del quotidiano: e' improprio parlare di truffa; si tratta piuttosto di un aggiustamento del prodotto non segnalato in etichetta, che ovviamente e' una scorrettezza.
giovedì, 21 novembre 2024 - 20:31
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