Dopo due anni, e dopo una battaglia contro la burocrazia. Fino a oggi, del 5 per mille Irpef, le associazioni di volontariato non avevano visto un centesimo. La comunicazione dell’Agenzia delle Entrate annuncia però che a maggio arriverà la prima tranche degli oltre 700 milioni finora accumulati. Saranno infatti distribuiti i fondi dell´anno 2006, una pioggia da 330 milioni di euro su 29.532 enti che ne hanno fatto richiesta. In base alle intese raggiunte con il Ministero della Solidarietà sociale, l’Agenzia provvederà alla raccolta dei dati delle coordinate bancarie e postali degli enti del volontariato permettendo così l´avvio della procedura per il pagamento del beneficio a tutti gli enti ammessi al beneficio per l´anno finanziario 2006.
Intanto è appena scaduto il termine per le iscrizioni relative al 2008. La “torta” per quest’anno dovrebbe essere poco inferiore ai 400 milioni di euro, ma spalmata su circa 90 mila soggetti.
La buona notizia però, alimenta ancor più la delusione delle Pubbliche Assistenze escluse, sempre per ragioni burocratiche dalla ripartizione del contributo. I primi sei ricorsi sono già stati presentati al tribunale e la battaglia si farà a suon di carte bollate. Sulla vicenda, si era espresso anche il presidente di Anpas Toscana, Romano Manetti, in una lettera al vice ministro dell’Economia e delle Finanze, Vincenzo Visco.
«Le nostre associazioni sono vittime di un atteggiamento vessatorio – aveva detto Manetti - il Comitato Regionale Toscano della A.N.P.AS. (Associazione Nazionale delle Pubbliche Assistenze) – scrive Manetti - rappresenta ben 148 Pubbliche Assistenze presenti sul territorio della Toscana. Le nostre rappresentate hanno inoltrato la richiesta di ammissione nell’elenco istituito presso l’Agenzia delle Entrate, e relativo all’anno 2006, per partecipare al riparto della quota cinque per mille dell’imposta sul reddito delle persone fisiche, senza però ricevere alcun riscontro o comunicazione di qualsivoglia natura.
Alcuni di questi Enti hanno appurato esclusivamente dalle informazioni ricavate dal sito internet della Agenzia delle Entrate di risultare “ non validate”. E’ opportuno e legittimo pertanto domandare a chi giova un simile atteggiamento che ha già generato e continua a generare un pesante contenzioso, costringendo un gran numero di Associazioni di Volontariato ad adire la farraginosa ed onerosa strada dei ricorsi legali per vedersi riconosciuto un evidente diritto. Il tutto è poi fonte di una crescente sfiducia nei confronti dell’Amministrazione all’interno del movimento volontario, di cui è noto il ruolo insostituibile di empatia, radicamento nelle comunità locali, costruttore di coesione, identità, senso comune, operatore di sussidiarietà indispensabile per il welfare territoriale».