Il sopraffollamento con carrozze vuote è la causa della clamorosa protesta. Il diritto alla mobilità viene ogni giorno messo in discussione, treni vecchi, personale insufficente, insufficienti investimenti sul trasporto pubblico sono la causa di tanto disagio che esaspera i cittadini del Valdarno e non solo. Federconsumatori e ADOC ha immediatamente avvisato l'Assessore Regionale Riccardo Conti e il Direttore del Trasporto ferroviario Toscano.
“Nonostante l’impegno e il buon lavoro svolto dalla Regione ci troviamo ancora a commentare disagi e disservizi per i pendolari toscani, in particolare per i lavoratori e gli studenti del Valdarno.
C’è bisogno di un impegno ulteriore affinché le condizioni di viaggio dei pendolari siano rapidamente migliorate”. Così Enzo Brogi, consigliere regionale del Partito Democratico “L’episodio di oggi – spiega Brogi – è sicuramente da tenere in considerazione, soprattutto perché certe condizioni di disagio capitano spesso e vanno a colpire soprattutto i pendolari, creando un peso ulteriore alle già difficili giornate di lavoro o studio di chi vive lontano dalle città più grandi.
Treni vecchi o con scarsa manutenzione, sovraffollamento nelle carrozze con altre chiuse per mancanza di personale ed investimenti deficitari sul trasporto pubblico sono le cause della protesta dei cittadini del Valdarno, spesso, come successo con l’episodio di oggi, portati all’esasperazione. La Regione Toscana – conclude Brogi - ha fatto molto acquistando nuovi treni, adesso serve però uno sforzo per far sì che il nuovo Governo e Trenitalia facciano anch’essi la loro parte garantendo un servizio migliore”.
"Prima di cancellare treni fondamentali per i pendolari sarebbe necessario pensare a una nuova politica commerciale che sostituisca i servizi che si intendono sopprimere".
Con queste parole il candidato del Partito Democratico alla Camera dei Deputati, Franco Ceccuzzi, interviene in merito all'ipotesi, avanzata da Trenitalia, di cancellare sei intercity in Toscana a partire dal prossimo 7 aprile. "La scelta di Trenitalia di seguire solo il business dell'alta velocità è comprensibile, ma inaccettabile nei tempi e nei modi. Il timore che altri concorrenti sui treni veloci riducano il fatturato dell'azienda non può essere scaricato sui milioni di lavoratori e di studenti pendolari che ogni giorno in Italia si muovono per motivi professionali o di studio.
E’ impensabile procedere a tagli indiscriminati sugli intercity fino a quando le utenze regionali e interregionali non andranno a coprire il vuoto lasciato dalle soppressioni. Le liberalizzazioni non sono un dogma nè una bandiera da sventolare scriteriatamente, ma necessitano di una politica accorta per evitare di scaricare sui cittadini il peggioramento e la diminuzione dei servizi. Scelte così delicate, come queste, non possono essere prese mentre c'è un governo in carica solo per sbrigare gli affari correnti, ma vanno demandate al prossimo esecutivo che si costituirà dopo il voto del 13 e 14 aprile".
"Apprezziamo - continua Ceccuzzi - lo sforzo e la mobilitazione della Regione Toscana per ridimensionare gli interventi previsti proseguendo sulla strada della collaborazione fra servizi nazionali e regionali, al fine di garantire una migliore accessibilità e qualità del servizio ferroviario. Lavoriamo per potenziare i collegamenti tra Siena e Roma e affinchè la stazione di Chiusi si rafforzi come porta di accesso alla rete ferroviaria nazionale, tanto per la città di Siena che per tutto il sud della provincia.
Per questo voglio raccogliere l'appello lanciato dal sindaco di Chiusi e da tutti i sindaci della Valdichiana, mettendo le loro richieste al centro del Patto per la provincia di Siena".