Libri: Acidini, Zoppi, Carrassi presentano mercoledì in Palazzo Vecchio il libro di Listri sulla Compagnia del Paiolo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 marzo 2008 14:41
Libri: Acidini, Zoppi, Carrassi presentano mercoledì in Palazzo Vecchio il libro di Listri sulla Compagnia del Paiolo

Firenze, 17.03.08- Mercoledì 19 marzo alle ore 17 il Salone del Cinquecento di Palazzo Vecchio (piazza della Signoria, Firenze) ospiterà la presentazione del volume di Pier Francesco Listri L'Antica compagnia del Paiolo 1512-2008 (Sarnus, pp. 136, euro 16). Dopo i saluti del sindaco Leonardo Domenici, interverranno Cristina Acidini, Mariella Zoppi, Francesco Carrassi, Mauro Pagliai e l'Autore.
Attraverso le pagine del libro, Pier Francesco Listri ricostruisce la storia dell'antica Compagnia del Paiolo, fondata a Firenze nel 1512 da Giovan Francesco Rustici, e prossima a festeggiare mezzo millennio di vita.

Così, secondo il Vasari, nasce la Compagnia del Paiolo: dodici artisti - ognuno dei quali poteva invitare altri quattro amici - si ritrovavano a cena per suonare, cantare, mangiare e inventare ogni sorta di "bizzarrie": la creatività, somma animatrice delle arti, era al centro dell'allegria conviviale. Le ragioni della nascita della Compagnia del Paiolo vanno definite pensando che un tempo gli artisti non erano seriosi come oggi. Erano degli uomini comuni, spesso venuti dal popolo, allegri, ridanciani e sempre in vena di scherzi.

E tale modo di essere coinvolgeva anche i grandissimi, tra cui Michelangelo, Botticelli, Andrea del Sarto, Leonardo da Vinci. Dal Paiolo sono passati molti altri artisti famosi e aiutanti, i cui nomi sono ampiamente citati nel volume, al grido di «chi ha l'ingegno si riveli e chi è bischero si celi». La Compagnia non si rifaceva a una precisa scuola pittorica, architettonica o scultorea, ma era aperta a chiunque fosse un amante dell'arte. Questo ha fatto sì che in una città individualista come Firenze, trovassero posto anche grandi nomi del panorama artistico contemporaneo: da Annigoni a Vinicio e Antonio Berti, fino ai fratelli Bueno e si venisse in contatto anche con molti artisti di primo piano, come Mirò, Picasso e De Chirico.

Ma gli scambi culturali non si sono limitati al mondo dell'arte. Costante nei secoli è sempre stato il bisogno di confrontarsi, di dialogare e di discutere, talvolta fino alla rissa, così come quello di stare insieme per indagare, filosofeggiare anche rasentando l'astrazione pura, magari ricercando un ambiente gaio e anticonformista, dove le regole possano anche essere in qualche modo sovvertite. La Compagnia del Paiolo è stata più volte ricevuta in Vaticano dai pontefici e in Senato dall'allora presidente Fanfani, che era un paiolante d'onore, come poi lo sarà pure Giovanni Spadolini, altro prestigioso uomo politico e di cultura.

Il volume è corredato anche di un ampio album fotografico che ritrae i numerosi paiolanti d'onore e varie cene e incontri alla celebre Sala Boccuzzi in piazza della Signoria.
(Irene Gherardotti)

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