Una scelta che mira a valorizzare i prodotti toscani. La dieta mediterranea è candidata a diventare patrimonio culturale immateriale dell'Unesco. E l'Italia è proprio il Paese simbolo di questo stile alimentare. Così il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Paolo De Castro, che assieme al suo collega spagnolo, ha presentato a Barcellona la candidatura della dieta mediterranea a patrimonio culturale immateriale dell’Unesco. Pane, pasta, frutta, verdura, extravergine e il tradizionale bicchiere di vino consumati a tavola in pasti regolari, ovvero la dieta mediterranea, la migliore arma possibile per prevenire a tavola il tumore della prostata.
Ma anche la bruschetta con l’olio nuovo come le torri di San Gimignano, un calice di vino o un pecorino toscano come le colline della Val d’Orcia o il centro storico di Firenze. E’ favorevole il commento della Cia Toscana perché la Toscana potrà trovare da questa iniziativa ulteriori forme di tutela di valorizzazione dei prodotti e delle tradizioni produttive e culturali. La dieta mediterranea è un bene prezioso che va tutelato e diffuso. Quindi una sua piena valorizzazione a livello mondiale, non solo trova estremamente favorevole la Cia regionale, ma aiuta l’impegno nella direzione della tutela e valorizzazione delle produzioni agricole toscane.
Le produzioni più tipiche dell’agricoltura toscana, olio, vino, carni, salumi, latte e formaggi, ortaggi e frutta, cereali, miele, con le tante varietà e specie, costituiscono forse il contributo più ricco e variegato alla definizione della dieta mediterranea.