Firenze, 08.03.08- "Con questo ritmo, entro il 2010 le 21 discariche presenti in Toscana saranno esaurite. È quindi necessario convincere ad aumentare la raccolta differenziata, a costruire per tempo i termovalorizzatori necessari, ad adeguarsi al riuso. Per non fare la fine della Campania". Lo ha recentemente dichiarato l'assessore all'ambiente della Regione Toscana, Anna Rita Bramerini, ricordando come la regione sia una di quelle con la maggior produzione annua di rifiuti pro capite: Grosseto ne registra 798 chili, Prato 793, Lucca 767.
Gli indici più bassi si riscontrano ad Arezzo con 647 e a Siena con 597.
Da queste considerazioni prende lo spunto il romanzo giallo di Valdemaro Casini, giornalista professionista e scrittore: Il Mediatore di rifiuti (Mauro Pagliai Editore, pp. 96, euro 9) incentrato sul problema spazzatura in Toscana intrecciato con la presenza della criminalità organizzata. Un giornalista del «Telegrafo del Tirreno» della redazione di Livorno sta indagando sulla presunta sparizione di una nave, si ritiene probabilmente esplosa nottetempo nel tratto di mare tra Livorno e la Corsica.
Non si esclude un atto di terrorismo contro la base Nato di Camp Derby. Intanto, un commissario della Questura di Lucca sta indagando sulla tragica fine di un'automobilista precipitato, a causa della velocità e della strada bagnata, in un profondo burrone dei boschi di Loppeglia. Le indagini però riveleranno che non si tratta di un casuale tragico incidente automobilistico ma di un assassinio. La ricerca della misteriosa sparizione della nave porterà l'indagine del giornalista a Napoli e quindi nel giro della camorra.
Scoprirà che questa si sta organizzando per impiantarsi in Toscana. Nel finale del giallo le due indagini, quella del giornalista e quella del commissario, che si sono svolte senza apparenti collegamenti, troveranno un'unica soluzione.
I personaggi e l'intreccio del racconto, descritti con la consueta abilità dell'autore (tra i molti suoi lavori ricordiamo La lunga strada: Fascismo, Resistenza, Repubblica raccontati ai giovani e il poliziesco In Nomine Domini) danno luogo a un giallo davvero originale, costruito con fervida ma verosimile fantasia.
Da leggersi tutto d'un fiato.
(Antonio Pagliai)