PRATO – Disegni originali e foto dei tanti cantieri, dal Politama alle numerose aziende pratesi e dalla Val di Bisenzio, costituiscono l’allestimento della mostra Il giovane Piero Luigi Nervi a Prato – Costruzione & Sperimentazione, che si inaugura venerdì 7 marzo (ore 11) a palazzo Buonamici. Promossa da Provincia di Prato e ASVAIP (Associazione per lo studio e la valorizzazione dell’archeologia industriale pratese) la mostra si basa su uno studio condotto dall’architetto Giuseppe Guanci, che ripercorre l’attività giovanile di uno dei più celebrati maestri dell’ingegneria e dell’architettura italiana.
Collegato alla mostra anche un volume documentario e fotografico curato dallo stesso Guanci, indubbiamente un altro tassello alla storia architettonica e urbanistica cittadina.
La mostra racconta un Nervi inedito, che affianca la sua attività imprenditoriale a quella sperimentale, e che nel pragmatismo pratese trova un terreno fertile per la sua genialità che lo porterà alla fama mondiale. Dagli anni Venti fino al secondo conflitto mondiale infatti Nervi ha lavorato in una Prato protagonista di una singolare convergenza di eventi: l’allora piccola città tessile, che stava vivendo la sua rivoluzione industriale, aveva la necessità di trasformare o realizzare velocemente enormi spazi per la produzione.
Ecco quindi che le possibilità offerte dal cemento armato, il fervore sperimentativo del genio e l’ottimismo di una classe imprenditoriale si incontrano, facendo diventare Prato una sorta di laboratorio sperimentale del nuovo metodo costruttivo. Ma l’aspetto più interessante emerso dall’esame dei lavori pratesi è la sensazione che Nervi, trovandosi ad operare su tipologie architettoniche senza alcuna esigenza estetica, ne approfitti per sperimentare nuove soluzioni tecnologiche, che spesso costituiranno una sorta di modello in scala reale di parti strutturali da impiegare in opere coeve più impegnative.
L’allestimento è costituito da un corpus di disegni autografi, disponibili grazie alla collaborazione del Centro studi e archivio della comunicazione (CSACUP) dell’Università di Parma, e dalle fotografie dei cantieri, che documentano la costruzioni di opere oggi in parte scomparse.
La mostra rimarrà aperta fino a domenica 11 maggio con il seguente orario.
tutti i giorni dalle 9 alle 18. Sabato, domenica e festivi dalle 16 alle 19. Sarà chiusa invece sabato 22, domenica 23 (Pasqua) e lunedì 24 marzo (Pasquetta) ed anche sabato 12 e domenica 13 aprile. Aperta invece, sempre con orario 16-19, il 25 aprile e il 1° maggio.