Tramvia: Domenici apre al tavolo per la mobilità

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 febbraio 2008 23:30
Tramvia: Domenici apre al <I>tavolo per la mobilità</I>

Firenze, 18 febbraio 2008- Sul Referendum, oggi abbiamo ascoltato reazioni di segno opposto. Avevano diritto al voto complessivamente 315.641 cittadini. Il totale dei votanti è stato di 124.228, per un totale pari a 39,36%. I risultati sono stati i seguenti: i sì sul questo n.1 sono stati 64.069 pari al 51,87, i no 59.440 pari al 48,13; sul quesito n.2, i sì sono stati 66.466 pari al 53,84; i no 56.974 pari al 46,16.
"Sono convinto che sia giusto che il tracciato della linea 2 passi vicino al Duomo.

Non sussistono i presupposti per una revoca agli atti amministrativi". Lo ha detto il sindaco di Firenze, Leonardo Domenici che ha annullato la conferenza stampa, che era stata convocata ufficialmente questa mattina. Poi il sindaco ha aperto in consiglio comunale la discussione: "Complessivamente si è espresso per la revoca delle delibere, approvate a partire dall'anno 2000 dalla giunta e dal consiglio comunale, circa il 20% dei cittadini aventi diritto. Dal che si desume che non ci sia stata la partecipazione maggioritaria prevista dallo statuto.

Sulla base di questo dato, non sussistono quindi i presupposti per una revoca degli atti amministrativi sottoposti al referendum, e quindi, dato che questi atti contengono l'indicazione dei tracciati, non sussistono i presupposti per una modifica o un azzeramento dei tracciati stessi. D'altra parte, ritengo che non sussistano le ragioni di natura politico-amministrativa per addivenire ad una sorta di moratoria nella realizzazione dell'opera stessa. Ritengo altresì importante, alla luce del referendum, accelerare il rilancio di una attività di concertazione, come del resto avevamo già cominciato a fare per quanto riguarda le linee 2 e 3, che venga incontro e risponda a preoccupazioni e timori, a mio parere in larga misura non fondate e motivate, espressi nel referendum di ieri".


"La vittoria del Sì non è in discussione – dice il promotore del referendum Mario Razzanelli – e i tentativi di questa giunta e di questo sindaco nel cercare di denigrare il voto, dicendo che non è stato raggiunto il quorum, è una palese alterazione della verità ed un'offesa per tutti i comitati e i cittadini che si sono impegnati nell'ottenere questo risultato. Per lo Statuto del Comune di Firenze, il referendum consultivo è valido indipendentemente dalla percentuale dei votanti.

Il comma al quale fa riferimento il sindaco è quello che lo obbliga a tenere un consiglio tematico sui risultati del referendum nel momento in cui abbiano votato il 50%degli aventi diritto. Ma sono due cose completamente diverse. Non dimentichiamoci che la nostra Regione ritiene – oggi - valido un referendum abrogativo qualora vadano a votare il 35% degli elettori. La verità è che la città ha sfiduciato quest'amministrazione che, in mancanza di argomenti, ha in effetti condotto una campagna non referendaria ma 'elettorale' ricorrendo alle uniche armi che aveva: la disinformazione, l'offesa, e la 'persuasione occulta' nei confronti dei singoli individui e delle associazioni di categoria".
"Conclusa la tornata elettorale referendaria e alla luce dei risultati emersi -invita Federico Tondi, Consigliere Prov.le UDC- credo che non si debba perdere altro tempo per dare vita a quel “tavolo dei volenterosi” che tante adesioni ha raccolto in città.

E’ questo il dato che emerge con maggiore chiarezza dall’analisi del voto. Non intendo partecipare al tira e molla su chi abbia vinto anche perché i problemi che ci troviamo davanti oggi sono gli stessi di prima del referendum. Voglio piuttosto sottolineare come ora le forze politiche, sociali ed economiche siano chiamate a mettere in campo persone serie e riflessive che possano discutere con serenità quei tre o quattro punti chiave legati alla realizzazione di infrastrutture per la mobilità".
"Sul Referendum -esorta il presidente di Confindustria Firenze, Gentile- oggi abbiamo ascoltato reazioni di segno opposto, tutte inneggianti alla vittoria: alla politica i commenti che ritiene opportuni; ciò che le imprese chiedono con decisione è che ora si vada avanti con quel complesso programma di modernizzazione del territorio che non può aspettare oltre.

Si dovrà accelerare l’agenda delle priorità infrastrutturali ormai urgenti per evitare che la città finisca stritolata nella morsa di una viabilità non governata: lungi dall’arroccarsi nelle reciproche posizioni, occorre che la politica porti avanti senza indugio un grande progetto di opere pubbliche per migliorare la mobilità di tutta la nostra area. Per questo rilanciamo la proposta di istituire da subito un Tavolo per la mobilità, aperto a tutti gli stakeholders, che sia la sede operativa di lavoro su un programma integrato della mobilità; il suo obiettivo dovrà essere quello di migliorare i progetti e la relativa tempistica, e informarne adeguatamente i cittadini.

Ma andrà anche modificato senza indugio lo Statuto del Comune capoluogo, laddove prevede di sottoporre a Referendum consultivo deliberazioni assunte da anni; è impensabile che il Referendum, da necessario meccanismo di partecipazione dei cittadini, finisca per tenere in ostaggio l’attività passata e futura dell’amministrazione. Per garantire ai fiorentini una partecipazione vera, bisogna che i referendum si facciano prima, non dopo le decisioni".

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